Silvio Berlusconi grande stratega. Prim’ancora che Letta potesse rilanciare l’attività del Governo attraverso un’annunciata doppia verifica in Consiglio dei Ministri e Parlamento, con una mossa a sorpresa spiazza tutti chiedendo e ottenendo le dimissioni dei cinque ministri del Pdl. La motivazione ufficiale del gesto del Cavaliere risiede nel mancato stop all’aumento dell’IVA che a questo punto, in una futura campagna elettorale, potrebbe diventare cavallo di battaglia di Forza Italia che addosserebbe la responsabilità del mancato stop esclusivamente al PD.
Non la pensa così il Primo Ministro Letta che invece attribuisce a Berlusconi la responsabilità di un “gesto folle, solo per coprire le sue vicende personali”. Su twitter Letta consiglia di non credere all’idea che sia stata “l’IVA a provocare la crisi e reso impossibile continuare. Berlusconi rovescia la frittata, gli italiani non abbocchino”.
Il quadro politico generale diventa così intricatissimo ed ora la cabina di regia passa esclusivamente nelle mani del Presidente della Repubblica che non dovrebbe sciogliere le Camere se prima non saranno approvate la Legge di Stabilità e una riforma elettorale. Difficile dire a questo punto se in Parlamento si potrà contare su maggioranze in grado di assicurare l’approvazione delle leggi anche se Stefano Fassina ha asserito: “Non si andrà ad elezioni perché troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c’è una maggioranza in grado di evitarlo”. Un Governo di scopo però non potrà contare sull’apporto del Movimento 5 Stelle che invece compatto chiede un ritorno alle urne, ovviamente con la vecchia legge elettorale, il Porcellum.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it