Qual è il nostro stile di “distratti” consumatori all’interno degl’ipermercati? Ci aggiriamo fra gli scaffali con il nostro carrello e compriamo (spesso, per fortuna non sempre) non i prodotti che realmente intendiamo acquistare, ma quelli che ci sono “offerti”, secondo precise strategie aziendali, basate su convincimenti a volte subliminali. Non per altro il posizionamento dei prodotti negli scaffali e nei corridoi dei supermercati, sottostà a tecniche di vendita che giocano molto con la psicologia degli acquisti, dei colori e delle forme. Tecniche che ci fanno venire spesso il dubbio se siamo veramente liberi quando compriamo o in qualche modo condizionati o potenzialmente condizionabili.
E’ importante sapere però che il mercato è nelle mani del consumatore e che con le sue scelte l’acquirente può modificare regole e etica dei consumi. Un classico esempio è il pullulare dei cosiddetti “Gruppi di Acquisto Solidale” (GAS) che nascono proprio dalla riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo nello stile di vita del consumatore e quindi della persona. “Siamo quello che mangiamo”, si dice spesso, ma anche quello che consumiamo, quello che indossiamo, che investiamo. I GAS intendono porre al mercato una “domanda di eticità” per indirizzare il sistema economico-produttivo verso posizioni che mettano al centro persone e relazioni.
Come funziona un GAS?
Un insieme di persone si organizza per comprare in modo collettivo prodotti di uso comune o, nella maggior parte dei casi, alimentari che poi vengono divisi fra i partecipanti al GAS. E’ “solidale” un gruppo di acquisto quando il concetto di solidarietà diventa determinante nello stile di produzione, di acquisto e consumo dei prodotti. E’ solidale un gruppo che alimenta con le proprie scelte colture biologiche o consumi di prodotti a Km 0, cioè coltivati, raccolti e consumati in una zona territoriale circoscritta. E’ solidale un gruppo che con i suoi acquisti condiziona le aziende nel rispetto del territorio, del ciclo naturale della vita, del rispetto dei lavoratori e della promozione delle piccole e medie imprese locali.
Ogni singolo consumatore compila la propria lista della spesa che sommata a quelle degli altri associati, crea un ordine unico che viene inviato al produttore. Quando arriva la merce, questa viene divisa fra i partecipanti al GAS e ognuno paga la sua parte. La quantità di prodotti acquistati quindi è di gran lunga maggiore rispetto a quella che comprerebbe il singolo consumatore e di conseguenza il prezzo diviene più allettante, sia perché si può trattare con il produttore, sia perché vengono abbattuti i costi relativi ai trasporti e agli imballaggi. E’ ovvio che un GAS esercita un potere non indifferente sul produttore locale.
Perché è utile un GAS?
Alla base della costituzione di un gruppo c’è una comune sensibilità nei confronti dei sistemi di produzione ed economici. Gli aderenti ad un GAS hanno, di base, una concezione più umana dell’economia che non prescinde dai bisogni reali dell’uomo e dell’ambiente in cui vive. I GAS intendono promuovere un’etica del consumo che miri ad unire le persone piuttosto che a dividerle. Il tempo e le risorse diventano spazi comuni di dialogo e la condivisione lo strumento privilegiato per tessere relazioni umane positive che coinvolgano gli individui, superando il concetto più stringente dell’interesse personale.
L’obiettivo del consumatore che aderisce a un GAS quindi non è solo quello di risparmiare sulla spesa, ma anche e soprattutto quello di considerare tutti i retroscena che stanno dietro ad un prodotto: dal rispetto delle risorse naturali ai lavoratori, dal valore reale di un bene a quello aumentato (spesso a dismisura) dai costi inutili di produzione, pubblicità e distribuzione, dall’impatto ambientale in termini di inquinamento agli imballaggi e trasporti.
Essere critici significa mettere in discussione il concetto stesso di consumo e i modelli di sviluppo che determinano l’organizzazione sociale e del lavoro del Paese.
Al solito, per essere attenti ai consumi bisogna diventare sensibili ai temi legati all’uomo e all’ambiente. In questo la cultura individuale e collettiva gioca un ruolo determinante.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it
La Rete Nazionale di collegamento dei GAS è il punto di riferimento per tutti coloro che intendono entrare in contatto con questo mondo: www.retegas.org