Per una volta nella storia della nostra Repubblica, anche i magistrati che sbagliano potrebbero essere chiamati a risarcire il danno arrecato nei confronti di chi incappa nelle maglie di una magistratura sensibile alla spettacolarizzazione delle Giustizia, lenta,anzi lentissima a volte, inesorabile, anche troppo in altre occasioni. Il parlamento, nella seduta di ieri 10 giugno ha battuto il Governo approvando a maggioranza -187 a favore, 180 contro un emendamento presentato dalla Lega. Spropositati i commenti dell’Associazione Nazionali Magistrati che per voce del suo presidente Sabelli ha dichiarato che questo non era il momento opportuno per un provvedimento così importante, visto che ci sono delle inchieste in corso e che potrebbero essere compromesse. Ricordo, giusto per la cronaca, la dott.ssa Desirè di Geronimo, magistrato a Roma, dichiarò in una mia intervista che le indagini della magistratura non debbono mai tenere conto di particolari eventi, come quello di sollevare clamore per azioni di giustizia enfatizzate in campagna elettorale. Se siamo d’accordo con la pm Di Geronimo, non possiamo esserlo con il Dott. Sabelli. Finalmente la Legge è uguale per tutti e vogliamo sperare che la certezza del diritto diventi il cardine essenziale di una Giustizia più prudente che agisca non sulle ipotesi di reati ma sulla certezza di responsabilità concrete. Il voto segreto a Monte Citorio è un segnale positivo per la libertà e la democrazia e noi speriamo la conferma al Senato.
Lucio Marengo