Quando un parente gravemente ammalato da tempo, muore, ci provoca un grande dolore al quale però eravamo già preparati dalla lunga agonia. La Nazionale di calcio italiana, ha infatti rappresentato quello squallore tutto italiano,senza alibi. Prandelli si è dimesso, Abete anche, forse cadranno altre teste, ma il male non sarà mai guarito sino a quando non si opererà seriamente nei confronti dei calciatori che andrebbero tutti buttati fuori dalla nazionale. Si può perdere, specie se si gioca contro una grande squadra, ma quelle che hanno giocato contro l’Italia, fatta eccezione dell’Inghilterra non sono state per niente irresistibili e ci hanno dato un sonoro benservito che ci ha fatto tutti vergognare. Non sono un esperto di calcio e non i avventuro in giudizi tecnici su alcun giocatore, ma permettetemi di dire che un calciatore, specie quando rappresenta una nazione, non può dormire in campo e poi magari mettersi a piangere per aver deluso i milioni di telespettatori, sapendo comunque che percepirà il premio abbastanza sostanzioso per la sua partecipazione al campionato del mondo. Non ho parlato di scommesse, di tangenti, di partite vendute, ma certi atteggiamenti sono stati strani e per parlarne occorre esserne certi. Un’altra osservazione da fare mi rode: nessuna delle squadre partecipanti in Brasile ha adottato lo strano fraseggio di passaggi di pochi metri a differenza di quello che abbiamo visto con le altre squadre. Comunque, se doveva morire l’Italia di Prendelli e dei superpagati tecnici, è meglio che sia accaduto subito perchè non è assolutamete possibile giocare con qua squadra di veline.
Lucio Marengo