Occorre superare Taranto e proseguire verso sud per una quarantina di chilometri per approdare in quel di Maruggio, la cui frazione Campomarino è ormai ben nota località balneare.
Storica “dorsale” dell’Ordine dei Cavalieri Templari, la frazione turistica oggi si affaccia al nuovo millennio con aspirazioni (per nulla scontate in una Italia sovente poco attenta alla sua arte) anche in tema di valorizzazione della “arte di strada” per eccellenza, ovvero i murales di writer attivi nell’attiguo territorio ma, in alcuni casi, affluiti in loco per una insolita competizione che si svolge periodicamente e cioè il “restyling” in forma artistica hip hop del molo sud del porticciolo turistico Torre Moline.
Abbiamo raggiunto la località e voluto immortalare in alcuni scatti questa forma di arte che raggiunge in talune opere livelli di traspirazione emozionale notevole, ponendo secondo molti alcuni degli artisti nella top parade dei migliori writer a livello Internazionale.
Le opere passano da soggetti naturalistici, persino sexy sino ad argomentazioni più impegnate come i rifiuti tossici o gli alimenti pescati inquinati grazie al disinteresse spesso manifestato dal genere umano nella tutela dell’ambiente marino.
Eppure, in un turbillon di colori e di ombre e luci sapientemente create con gli spray, resta al visitatore il fascino della visita di questa località marinara che sa incantare – dopo il percorso hip hop – con la più classica delle immagini che spesso vengono associate per antonomasia all’immaginario di questo piccolo angolo di Caraibi dell’alto salento.
Due pescatori – soli nell’alba che avanza – si confrontano con lo Jonio.
Estremi di una poesia che – anno dopo anno – attrae un flusso sempre cospicuo di amanti del turismo spesso innovativo ma conservando, al contempo, l’imprintig classico di una vacanza tutto sole e relax.
Roberto Loporcaro
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