”Si sarebbe tentati di dire che, se non ci fossero immigrati che bussano alle porte, bisognerebbe inventarli… perché offrono ai governi un ideale “altro deviante”, un bersaglio quanto mai gradito per le “tematiche scelte con cura su cui impostare le loro campagne”.
Zygmunt Bauman
MONDO – Due anni fa siamo diventati Charlie, un anno fa Bataclan.
Due mesi fa abbiamo voluto Moro e Meta all’Eurovision, un mese fa abbiamo urlato solidarietà e cantato amore.
Oggi le parole del ministro dell’interno Salvini, il quale ha negato alla nave Aquarius l’autorizzazione per attraccare in Italia, sono la fotografia di una società che rasenta l’inumano e l’assenza di giudizio critico.
E mentre nei talk show si gioca allo scaricabarile, la situazione in mare è decisamente tragica: sarebbero 629 le persone a bordo, tra cui donne incinte e feriti con gravi ustioni chimiche.
Numerose le repliche di molti comuni italiani nei confronti della decisione del ministro leghista
Il lungo braccio di ferro sembrerebbe essersi concluso grazie alle dichiarazioni del leader socialista spagnolo, Pedro Sanchez, che ha autorizzato lo sbarco dell’Aquarius nel porto di Valencia:
”E’ nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”.
Tutta l’Europa ringrazia la Spagna, persino il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’interno Matteo Salvini, che ora avranno un problema in meno da risolvere, tranne quello con la propria coscienza.