Alle elezioni europee il PD ha stravinto ed hanno perso clamorosamente Grillo, Silvio Berlusconi, ed i rappresentanti rimasugli di una destra che non c’è più, visto che chi oggi la rappresenta, ne è stata la causa della fine ingloriosa. Ha vinto anche la Lega che ha raccolto consensi anche nel sud. A questo punto, Matteo Renzi può continuare più serenamente il suo lavoro iniziando dalle riforme promesse e che sono tanto necessarie alla vita del nostro Paese e soprattutto al recupero della credibilità scesa ai minimi storici in questi ultimi mesi. Il successo elettorale di Renzi in queste europee, legittima la sua leadership e neutralizza qualche suo detrattore ridimensionato dai recenti risultati politici dell’ex sindaco di Firenze, che già da subito può completare la sua opera di ridimensionamento della ex classe dirigente che si riteneva di aver rottamato. Silvio Berlusconi ha incassato questo insuccesso, ma la sua abilità è nota e credo che avrà compreso la necessità di un congresso riorganizzativo dove dovrebbero essere assegnate le competenze operative a chi conosce la politica e gode di grande popolarità, cioè Raffaele Fitto reduce da uno strepitoso successo personale che lo ha visto in cima al gradimento degli elettori. Il Cavaliere aveva ipotizzato ed auspicato l’ingresso in politica di sua figlia Marina, che intelligentemente ha glissato il desiderio del padre dichiarando che la leadership di un partito non si eredita, ma la si guadagna sul campo con i meriti e l’acquisizione di quella necessaria esperienza. Berlusconi deve infine chiarire la posizione di Forza Italia se considerarla ruota di scorta di Matteo Renzi oppure alternativa, ed in questo caso rendersi promotore di una riunificazione del centro destra con rapporti chiari ed inequivocabili, così come ha dichiarato il segretario della Lega Salvini. Avanti con le riforme e più autonomia dal centro sinistra.
Lucio Marengo