Michele Lavopa, 21 anni, barese, reo confesso dell’omicidio di Antonella Lopez, si era recato nella discoteca Bahia Beach di Molfetta per trascorrere una serata tranquilla, senza alcuna intenzione violenta. Aveva con sé una pistola calibro 7,65 per difendersi da “eventuali aggressioni, come spesso accade nei locali notturni baresi” ha dichiarato il 21enne ai carabinieri, durante la sua confessione.
Lavopa, durante la serata, aveva notato la presenza di Eugenio Palermiti, 20enne facente parte del clan del rione Japigia che si trovava nelle vicinanze. Notato da Palermiti è iniziato il litigio, e, a quanto riferisce Lavopa, al culmine del litigio, il primo ha tentato di estrarre la pistola. Solo allora, l’omicida ha sparato almeno 6 colpi uno ha centrato Antonella, morta sul colpo. Gli alti proiettili hanno colpito 4 persone – tutti giovani tra 20 e 25 anni-, ferendole, tra questi anche il Palermiti. Le immagini delle telecamere di sicurezza del locale hanno confermato la versione del killer.
Lavopa, soprannominato Tupac, è accusato di omicidio e di tentato omicidio, dopo che davanti al pubblico ministero e al suo avvocato ha confessato il delitto “liberandosi dell’enorme fardello per aver cagionato la morte di Antonella Lopez” è scritto nel decreto di fermo, il ragazzo ha dichiarato poi di essere scappato a piedi dal locale e di essere poi tornato a casa, nel quartiere San Paolo di Bari, con una macchina guidata da un amico. Qui è stato raggiunto dai carabinieri e arrestato. Durante l’interrogatorio ha detto di aver gettato l’arma prima in mare e poi in campagna a Bitonto, ma i carabinieri non sono riusciti a ritrovarla, e di essersi disfatto dei vestiti indossati.