Anche quest’anno, come ormai avviene da mille anni, alle 17.15 del 21 giugno, il sole ha incontrato la terra. Ogni anno, nel giorno del solstizio d’estate, i raggi del sole filtrano dal rosone della facciata posta ad Occidente, combaciando perfettamente con il magnifico mosaico posto sul pavimento della navata centrale della Cattedrale di Bari.
Uno spettacolo godibile ai nostri occhi grazie alla grande capacità architettonica dei costruttori di cattedrali medievali. Con specifici calcoli matematici furono in grado di calcolare la posizione esatta del sole che tramontava, collocando il mosaico nel punto ideale per creare la magia. Anticamente, infatti, le chiese erano tutte orientate ad Est. Tutti i cristiani orientavano la loro preghiera verso Oriente, perché da lì sorge il sole, simbolo cosmico della venuta del Salvatore, del Cristo risorto. I cristiani in preghiera fissavano lo sguardo sul sole nascente e orientavano tutto il loro essere al Signore della storia, principio e fine della creazione.
Quando nel corso dei secoli non fu più possibile, per vari motivi, continuare ad edificare chiese orientate a Est, allora si sostituì a tale irrealizzabilità il grande crocifisso o l’abside riccamente decorata raffigurante l’immagine del Cristo. In questo modo ancora oggi, pur non essendoci nelle chiese di architettura più contemporanea gli stessi giochi di luci realizzati dai medievali, rimane ben chiaro l’orientamento della preghiera.
Nella Cattedrale di Bari, per dare risalto a tale fenomeno, come ormai di consuetudine, è andata in scena la rappresentazione dal titolo “Come pietra scheggiata di luce”, uno spettacolo di musica, danza, letture sceniche, per la regia di Marilena Bertossi, presentato da Attilio Fasano, con le musiche di Sabino Manzo. Testi inediti, ispirati al Cantico dei Cantici, ai Vangeli di Luca e Giovanni e all’Apocalisse a cura di Giorgio Mazzanti, sono stati interpretati da Ketty Volpe, Alessandro Piscitelli e Lucio D’Abbicco. Le coreografie dei danzatori, Sara Nicastro e Michele Colaizzo, affidate a Sara Accettura, hanno creato all’interno della Cattedrale un clima molto suggestivo e spirituale. Al violino Francesco Capriati e alla chitarra Antonio Cassano hanno accompagnato il coro formato da Anna Giordano, Menica Papa, Gaetano Manzo, Gianluca Borreggine.
Arrivederci al prossimo anno!
Maria Raspatelli
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