puntoacapo Editrice
Via Vecchia Pozzolo 7B
15060 Pasturana (AL)
Collana AltreScritture, 2014
F.to cm 12×17
pp. 90, € 11,00
ISBN 978-88-6679-017-4
Oronzo Liuzzi ci propone diverse novità letterarie sempre in progress, sia nei temi trattati che nel linguaggio espressivo e creativo del fare poesia. “Condivido”, la sua ultima raccolta, è un cammino continuo e in evoluzione che evidenzia contenuti, personaggi, dissimulazione frammentaria, identità smarrite, oltre a quella iterazione psichica che attanaglia la nostra società del non senso, dell’impensabile, del pensiero debole e non pensante, dell’essere vivente e dell’essere umano e che va al di là di una conoscenza reale.
Liuzzi, in questa opera, non agisce da solo, ma si relaziona con la scrittura e le storie di narratori presenti nel vasto panorama letterario, come Andrea Vitali, Paolo Sorrentino, Andrea De Carlo, Mauro Corona, Paolo Giordano, Cristina Comencini, Diego De Silva, Marco Lodoli, Lidia Ravera, Nicolai Lilin, Maurizio De Giovanni, riferendosi sopratutto alle loro ultime pubblicazioni.
Maurizio Cucchi ha dichiarato che “la vera narrativa è sempre stata la migliore compagnia di strada della poesia”, mentre Liuzzi sostiene che la poesia è anche compagna di strada della narrativa.
Lavorare in un cooperativismo letterario attraverso la lettura per una condivisione diffusa e universale, è la base creativa e razionale di Liuzzi.
La forza della prospettiva creativa, possibilmente non vuota, condensata e in continuo rinnovamento, prende vita e corpo ogni qualvolta i suoi versi trattano temi e contenuti differenti. Il linguaggio, crocevia di un pellegrinaggio migrante, coglie il tempo e si presenta altro dal testo originale per un’apertura all’identità in trasformazione e alla dialettica critica, in modo da poter ridefinire con più forza l’intera intensità di una problematica dell’esistenza umana.
Le particolari storie narrate dagli scrittori vengono modificate e trasformate dal soffio vitale dei versi maturi del Liuzzi, originando nuovi orizzonti, nuovi sguardi e nuovi entusiasmi del pensare la poesia come parola e canto dell’uomo per gli uomini, per un libero spazio infinito di speranza.