Nello scorso mese di aprile Silvio Berlusconi e Veronica Lario sono tornati in tribunale per l’assegno di mantenimento, ma la Corte d’Appello di Milano conferma la sentenza di 3 milioni di euro al mese.
Continuano a riempire le pagine dei giornali e le aule dei tribunali, l’ex premier ed esponente del Popolo della Libertà, aveva fatto richiesta di sospensione dell’assegno mensile alla ex moglie, uno dei tanti che emette alle donne che hanno fatto parte della sua vita. Se gli assegni e i regali alle sue “amiche” coinvolte nelle feste di Arcore li versa con il sorriso, lo stesso non si può dire per quello da 3 milioni di euro al mese che il tribunale gli ha ordinato per il mantenimento della ex moglie Veronica Lario, con cui Berlusconi è stato sposato dal 1990 al 2009 e da cui ha avuto tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi.
A Silvio Berlusconi proprio non va giù l’obbligo di versare 36 milioni di euro l’anno alla sua ex moglie, sin dalla sentenza si è mostrato molto contrariato e, come al solito, non ha perso occasione per dimostrarsi omofobo e offensivo, ha subito attaccato i giudici che hanno emesso la sentenza definendole: “Tre giudici donne, femministe Comuniste”.
Pochi mesi dopo, torna all’attacco e tramite i suoi legali presenta la domanda di sospensione dell’assegno alla Corte d’Appello di Milano che però ha bocciato la richiesta dell’ex Premier che dunque dovrà continuare a mantenere Veronica ad un tenore di vita pari a quello che aveva prima del divorzio. La cifra è stata infatti stabilita in base ai “criteri dell’articolo 156 del codice civile così come interpretato da consolidate sentenze di Cassazione circa i parametri del mantenimento del tenore di vita analogo a quello goduto durante la convivenza, nel caso sussista una disparità economica tra i due coniugi”. Insomma Silvio Berlusconi, che lo voglia o no, dovrà continuare a mantenere la ex moglie.
Massimo Pellicani