Si riduce il differenziale di rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi e tocca il minimo storico dei 199 punti. Si tratta dello spread, parola “magica” ignota ai più fino a qualche tempo fa e che per lunghi mesi ha tenuto col fiato sospeso gli italiani, determinando situazioni di imbarazzo nei confronti degli altri Stati europei.
‘E’ una grande notizia, frutto di un grande lavoro e dei sacrifici di tutti gli italiani. Significa che siamo sulla strada giusta”. Queste sono state le parole del premier Enrico Letta in un’intervista rilasciata al Tg1. Il calo dello spread, ha affermato Letta, ”renderà le imprese italiane più competitive”.
Il Ministro dell’Economia Saccomanni è soddisfatto perché, come egli stesso ha affermato: “Lo spread che a inizio anno si aggira attorno ai 200 punti base, scendendo anche sotto tale soglia, indica che i mercati apprezzano l’operato del governo, il suo impegno per il mantenimento della stabilità dei conti e per l’avvio delle riforme, sia istituzionali che economiche”.
In una nota Saccomanni ha dichiarato: “Ho sempre sostenuto che livelli più elevati di spread fossero influenzati da fattori di carattere speculativo improntati all’incertezza politica. Oggi, pur mantenendo la dovuta cautela suggerita dalla volatilità dei mercati, possiamo essere più fiduciosi perchè le prime indicazioni sono favorevoli. Le previsioni che avevamo descritto nella Nota di Aggiornamento al Def si stanno attuando. Di particolare rilievo e’ il dato sui rendimenti, sotto il 4%. Questo si tradurra’ in una minore spesa per interessi sul debito pubblico e nella possibilita’ di avere a disposizione piu’ risorse per investimenti e per alleggerire il carico fiscale. Inoltre La riduzione dello spread si riflettera’ in migliori condizioni di accesso al credito per imprese e famiglie”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it