Il crowdfunding o finanziamento collettivo in italiano, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il termine trae la propria origine dal crowdsourcing, processo di sviluppo collettivo di un prodotto. Il crowdfunding si può riferire a iniziative di qualsiasi genere, dall’aiuto in occasione di tragedie umanitarie al sostegno all’arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all’imprenditoria innovativa e alla ricerca scientifica. Il crowdfunding è spesso utilizzato per promuovere l’innovazione e il cambiamento sociale, abbattendo le barriere tradizionali dell’investimento finanziario. Negli ultimi anni, sempre più spesso è stato invocato come una sorta di panacea per tutti i mali e un’ancora di salvezza per le economie colpite dalla crisi finanziaria.
In buona sostanza il crowdfunding consiste nella raccolta di piccole somme di denaro da molti sottoscrittori tramite internet ed i social network. La potenzialità della rete è enorme, ed infatti nel 2012 il crowdfunding ha raccolto circa 2,7 miliardi di dollari su oltre un milione di progetti nel mondo (il 95% in USA ed Europa); per il 2013 si proiettano 5,1 miliardi di dollari di raccolta.
Si tratta di un fenomeno sviluppato in quattro modelli:
-donation-based: avente ad oggetto erogazioni liberali.
-reward-based: prevede uno scambio di valore modesto rispetto al contributo erogato.
-lending-based: sostanzialmente si tratta del microcredito.
-equity-based: finalizzato alla raccolta di capitale di rischio.
Nel corso del 2012 l’amministrazione Obama ha emanato il JOBS Act, per regolamentare l’equity crowdfunding con l’obiettivo di facilitare la sollecitazione del pubblico risparmio e la raccolta di capitale di rischio tramite internet, sostenere l’economia e favorire l’occupazione.