Meno di due mesi fa abbiamo scritto della necessità per il nostro Paese di essere rappresentato nel futuro ormai prossimo da un presidente giovane e smetterla con la consuetudine ormai inaccettabile di eleggere gli ottantenni visibilmente stanchi che meglio per loro se venissero utilizzati magari in un comitato utile per le grandi scelte. Con questa nuova prospettiva che desta emozione in un Paese come il nostro, forse, anzi sicuramente un presidente giovane e preparato potrebbe ridare slancio ad una politica nella quale ormai nessuno crede e che ha certamente bisogno di nuova linfa generazionale. In questo panorama desolante di un parlamento non eletto, ma nominato grazie ad una legge infame che ha tolto ai cittadini l’ultimo diritto di giudizio, che è la preferenza, e della quale i nominati senza merito hanno terrore, perché sono certi che molti di essi tornerebbero alla loro professione originale, cioè non verrebbero rieletti per le ragioni che ci riserviamo di esternare in occasione delle prossime elezioni. Dunque un presidente giovane, ma chi? Messo da parte Fini che sembrava avere tutte le carte in regola quanto meno per poter sperare, ma per una serie di errori clamorosi che forse gli fanno rischiare di non essere eletto neppure in Parlamento, gli unici personaggi in corsa secondo le nostre valutazioni spesso azzeccate, potrebbero essere Pier Ferdinando Casini e Massimo Dalema. Il padrone dell’UDC ha dimostrato in questi anni di essere un vero democristiano al punto di riuscire a far intendere con i suoi singoli interlocutori politici e leader di partiti di essere loro potenziale alleato pur senza rinunciare alla propria autonomia. Secondo noi Pierferdinando Casini sta barattando l’UDC con la sua nomina a Presidente della Repubblica, dimostrando di essere con tutti ma concorrendo autonomamente, cosa che non ha mai capito Fini che avrebbe potuto avere il PDL nelle mani, ma che comprese Bossi quando rifiutò di confluire nello stesso PDL. L’altro personaggio che riteniamo manovrare dietro le quinte è Massimo Dalema, uomo forte della Sinistra moderna, attualmente presidente del COPASIR, con tutte le carte in regola di una lunga gavetta, e militanza politica. Dalema e Casini hanno entrambi tutti i requisiti necessari per poter rappresentare degnamente il nostro Paese nel mondo perché hanno esperienza da vendere, conoscono bene i loro interlocutori e darebbero slancio ad una nuova storia del Parlamento Italiano eletto con una nuova legge elettorale che preveda innanzitutto il diritto democratico di giudizio. Lucio Marengo