Il Consigliere Regionale pentastellare Andrea Defranceschi è stato escluso dalle primarie on line apertesi stamattina per definire chi correrà alle rinnovate cariche Regionali in Emilia Romagna, regione assai importante per il Movimento di Grillo e Casaleggio.
“Quello che sta succedendo in queste ore è sconcertante” scrivono i firmatari di un atto di minaccia di autoesclusione alle prossime regionali, parrebbe con annesso aggravio di sottesa empatia con l’area PD; tra di loro spiccherebbero il sindaco di Parma Pizzarotti e i deputati Giulia Sarti, Mara Mucci e Paolo Bernini, ma in pratica pare che l’intera Emilia a 5 stelle- e forse anche una discreta fetta operante negli emicicli romani – sia in subbuglio.
Defranceschi risulterebbe indagato nell’inchiesta “spese pazze” in Regione e pertanto risulta “automaticamente” escluso dalle primarie, secondo le nuove regole degli stellari. La bagarre è nata perché non sono pochi coloro che avrebbero letto questa recente norma interna come una regola “ad personam” ovvero come maldestro – per quanto palese – tentativo di escludere lo stesso Defranceschi. Tra i più livorosi, il Sindaco pentastellare Parmense, che già nei giorni scorsi avrebbe protestato circa la differenza tra l’essere indagato e l’essere all’”interno di un processo, lamentando il valore dell’escluso tenendo conto del lavoro svolto in questo quinquennio.
Pur non essendo la prima volta di polemiche anche accese, questa volta pare che lo “strappo” sia alquanto secco e irriducibile.
Paradossalmente il Movimento prende così – aprendo forse un nuovo ciclo – la direzione e forse le connotazioni di qualsiasi altra forza politica, con le sue traversie interne, qualche veleno e le sempre immancabili correnti.
Nel dettaglio Defranceschi, già espulso da Beppe Grillo a maggio scorso e poi riammesso una volta dimostrata la sua estraneità ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti per altre questioni, aveva annunciato la scorsa settimana la sua candidatura alla Regione; la mossa parrebbe non sia passata inosservata alla Dirigenza (secondo alcuni malumori vagamente assolutista) pentastellare, a causa del resto delle trapelate indagini della Procura sulle spese dei gruppi regionali che hanno coinvolto tutti i capigruppo in Regione, inclusi evidentemente l’escluso.
Tutto ciò, in un momento dove le forze politiche esterne serrano le file e affilano le armi per una tornata che appare già velenosa, nonché cruciale – dicono le solite voci informate di palazzo – nell’assicurare respiro all’artificiale Governo in carica.
Tra gli ultimi avvenimenti è ancora aperta la “ferita” in Puglia con l’esclusione improvvisa del Candidato Sindaco a Bari Madetti, a suo tempo già segnale che nel Movimento qualcosa stà cambiando o, più semplicemente, si sta adeguando – probabilmente senza per questo perdere la connotazione controcorrente – ad un più reale coinvolgimento ovvero più diffusa forma di dialogo democratico interno.
Pena, evidentemente, lo stallo.
Roberto Loporcaro