Lo sportello di Brindisi parte civile in un delicato procedimento per estorsione.
Il GUP del Tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha inflitto oggi una pena pari a 4 anni di reclusione più due di libertà vigilata, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, W. L., accusato di estorsione, incendio e istigazione a delinquere, minacce per costringere a commettere un reato, circostanze aggravate dal fatto che l’imputato avesse precedenti specifici e reiterati per tutti i medesimi reati.
Parti civili nel processo, svoltosi con rito abbreviato, la vittima, G. R., e l’associazione Antiracket Salento, cui l’uomo si rivolse, uscendo dal cono d’ombra che lo stava schiacciando, manifestando volontà e coraggio di denunciare e chiedere aiuto.
Presenti in aula, stamane, la presidente di Antiracket Salento Lecce-Brindisi-Taranto, Maria Antonietta Gualtieri, la rtesponsabile dello sportello di Brindisi Vanessa Coluccia, i legali dello Sportello, l’avv. Francesco Cavallo, difensore della vittima, e l’avv. Pierfilippo Centonze.
“Siamo solo all’inizio di un cambiamento radicale crca l’emersione dei fenomeni estorsivi sul territorio brindisino –commenta la presidente di Antiracket Salento, Maria Antonietta Gualtieri– Iniziamo a dare le prime risposte concrete alla gente, ricordando che in questo caso specifico, il coraggio che la vittima ha dimostrato rivolgendosi a noi e chiedendo aiuto, ha portato risultati rapidi e decisivi”.