BARI – 24 luglio, ore 00.33.
Durante una notte insonne decido di dar voce ad un giovane talento barese, così contatto Domenico che accetta la mia offerta.
Domenico, in arte DEREK, ha 24 anni e vive a Bari. Nonostante la giovane età, è riuscito a guadagnarsi una buona fetta di followers e ascoltatori: il suo canale YouTube vanta più di 10mila visualizzazioni.
Il successo non lo ha cambiato, è ancora il sognatore di un tempo che non ha mai smesso di credere in sé stesso e nella musica.
Il tuo nome d’arte è DEREK, puoi spiegarci come è nato?
Il mio nome d’arte è una sorta di promemoria. Sono cresciuto passando un’adolescenza non troppo semplice, piena di pregiudizi e paure. Quando sei un ragazzo in sovrappeso anche un passante ha un commento poco carino da regalarti. Ho iniziato una dieta per dimagrire e il giorno che mi sono reso conto di aver perso tanto peso sentivo di aver iniziato qualcosa di nuovo, un capitolo a parte.
Mescolando le lettere di “derek” si ha una parola che ricorda l’anagramma di “crede”. Credendo in me stesso ho capito che forse non avrei fatto grandi cose, ma avrei sicuramente vinto qualche battaglia in più, anche solo con me stesso.
Questo nome mi ricorda di non mollare mai.
Come hai iniziato a fare musica e quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
La musica è stata sempre la mia unica valvola di sfogo. Ad oggi non importa crescere o migliorarsi, faccio sempre fatica a dire tutto quel che penso. Non quando scrivo però !
La musica mi permette di parlare liberamente e mi lascia svuotare un vaso pieno fino all’orlo. Mi regala la capacità di sentirmi libero, di arrabbiarmi e sorridere alla fine di un nuovo inedito. Ho cominciato per caso con delle lezioni di chitarra fortemente volute da mia madre.
Poi alcuni insuccessi a scuola mi hanno allontanato da questa passione e segretamente ho iniziato a prendere lezioni di canto. Da quel momento non ricordo un giorno in cui non l’abbia citata o pensata. Per questo credo sia la mia strada, perché non riesco più a scindere quello che sono dalla parola musica.
Hai un piano B oltre la musica?
E’ sempre importante avere qualcosa in più. Mi sono diplomato l’anno scorso in ottica e optometria.
Le porte in faccia fanno male, specialmente se hai 24 anni e cerchi di farti strada in un mondo sempre più competitivo. Come ti sei rialzato?
Le porte in faccia credo siano importanti, peggio ancora però è quando le lasciano aperte facendo in modo che sia tu ad uscire silenziosamente.
Ti formano facendoti capire quanto sia importante per te una cosa. Non ho mai pensato dopo di abbandonare questo sogno anzi, quasi mi incattiviva !
E’ sempre bastato un inedito a ridarmi la forza ed è quel che è capitato con “A che serve” o “Sognatore”.
Ho sempre ritrovato la voglia senza cercarla, dopo aver scritto un pezzo nuovo.
Cosa ricordi della tua esperienza a The Voice of Italy, avresti voluto viverla meglio?
The voice è stata una piccola parentesi che però ricordo ancora con tanto affetto. Il mio team era pieno di sognatori.
Eravamo tutti diversissimi, ma ognuno con il suo piccolo sogno nel cassetto. Il momento più emozionante è stato incontrare Dolcenera, provare con lei ! Ci ho messo tanto a superare quella fase da “fan” e a lasciarmi andare. Quando canto oggi penso ancora tanto a tutto quello che mi ha detto e provo ancora nel mio piccolo a farne tesoro. Sicuramente avrei potuto fare di più e, forse, oggi la vivrei diversamente.
Credo però non sarei stato lo stesso senza quel passaggio.
Tutto forma e tutto ci migliora: ad oggi sono ancora grato per quella bellissima esperienza.
Quali sono i tuoi progetti musicali, puoi darci qualche anticipazione?
Chi mi segue sa che qualcosa bolle in pentola, anche perché ho sparso qualche indizio sui social. Manca poco ad una nuova idea che ho partorito qualche mese fa, mi sembra davvero bella. Quello di quest’anno non sarà un percorso che farò in autonomia, ma chi mi segue potrà anticipare i contenuti o addirittura farli uscire in poco tempo.
Non è facile elaborare questo tipo di progetti senza il supporto di un’etichetta, ma sento di doverlo fare per chi mi segue e per chi ogni giorno mi versa nelle vene una dose massiccia di coraggio; questa volta avevo tanto da dire e ho scritto molto più del solito.
Posso solo dire una cosa:
SETTEMBRE.
Come descriveresti in una parola la tua musica?
Sincera.
Restate sintonizzati: a settembre tante novità sul nuovo progetto di DEREK, ma se siete particolarmente curiosi potete visitare il suo sito e la sua pagina ufficiale Derek – Domenico Caringella.