“La montagna ha partorito il topolino. Il tanto strombazzato decreto del fare, varato dal governo Letta, è solo uno specchietto per le allodole che non porta quasi nulla di buono per la ripresa del Paese. Infatti c’è un’assenza totale di una nuova politica sul lavoro che combatta la precarietà e che trovi una soluzione dignitosa per le famiglie degli esodati che sono ancora una volta ingannate”. E’ quanto scrive sul suo blog Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori, che aggiunge: “Nelle ottanta misure annunciate dall’esecutivo vi sono solo piccoli segnali che vanno nella direzione giusta. Siamo d’accordo con le norme volte a finanziare a tasso agevolato gli investimenti delle imprese in macchinari e a migliorare l’accesso al credito della piccola e media impresa per la ricerca e l’innovazione. Ma con le note positive ci fermiamo qui, perché mancano interventi strutturali per combattere efficacemente la crisi”.
Secondo Di Pietro “manca qualsiasi segno di una concreta politica industriale, visto che ogni giorno interi comparti come quello siderurgico, quello degli elettrodomestici, dell’auto e dell’edilizia, riscontrano un numero sempre maggiore di fallimenti. I signori del governo ci devono spiegare e devono dire ai cittadini italiani cosa intendono fare e quali provvedimenti intendono adottare per gli stabilimenti di Termini Imerese, Ilva, Piombino e Indesit, che procedono tutti verso la chiusura con la conseguente perdita del lavoro di moltissime famiglie italiane e relativi drammi sociali. Inoltre ci sono diversi settori che potrebbero vedere l’arrivo di importanti investitori stranieri, come quello delle infrastrutture e telecomunicazioni, che vengono allontanati dal farraginoso sistema burocratico e di corruzione che esiste nel nostro Paese”
“Insomma, la mancanza di interventi mirati per reperire risorse economiche e per rendere competitivo il nostro sistema industriale – conclude Di Pietro – insieme all’assenza totale di politiche per il lavoro, per gli artigiani e le piccole e medie imprese, annullano anche gli effetti positivi di quei pochi punti condivisibili riguardo alle misure varate ieri dal governo”.