Le strutture sanitarie e le associazioni di volontariato che si occupano del sangue e del suo utilizzo hanno vissuto e vivono tutt’ora un periodo di grandi trasformazioni. La Medicina Trasfusionale riafferma il proprio ruolo di protagonista al fianco del paziente e si e incamminata con decisione sulla laboriosa quanto lodevole strada che garantisce al malato prodotti di elevato livello qualitativo sempre più sicuri. Il donatore dal canto suo, chiamato ad un rinnovato impegno a favore di una donazione di qualità che passa attraverso una sempre aggiornata selezione e che si avvia ad essere quasi esclusivamente da aferesi.
In questo contesto, ritengo sia utile approfondire, articolo dopo articolo, una serie di aspetti che possano tornare utili a chiunque intenda condividere la donazione di sangue. Non articoli per addetti ai lavori ma informazioni adatte a tutti, per il semplice fatto che gli articoli che via via pubblicherò saranno rivolti soprattutto al cittadino comune oltre che a coloro che promuovono il volontariato legato alla donazione. Questo è l’intento con cui desidero sottoporre l’argomento “il sangue per esempio” all’attenzione del lettore.
D’altra parte l’esigenza di maggiore informazione e particolarmente sentita in un campo ancora in parte legato – specialmente nel Meridione – a pregiudizi ed indifferenza ed in cui il reclutamento di nuovi volontari serve per sostituire chi e costretto, per vari motivi, ad abbandonare l’attività come donatore ma anche per fronteggiare stabilmente, e in ogni periodo dell’anno, tutte le richieste di sangue e di emoderivati.
Per fortuna, da alcuni anni anche al Sud della penisola è stata definitivamente eliminata la vergognosa piaga del donatore a pagamento e oggi gli unici e legittimati attori, che cercano di assicurare a tutta l’Italia il traguardo ambito dell’autosufficienza nelle richieste di sangue ed emocomponenti, restano le associazioni e le strutture trasfusionali di riferimento. Insieme sono chiamate dalla legge a collaborare per la sensibilizzazione e la promozione della donazione.
Un contributo alla formazione ed alla diffusione della necessaria cultura del dono: resterebbe poca cosa senza l’impegno costante e disinteressato che ogni giorno assicurano tutti gli operatori del volontariato nel settore.
Il lettore che abbia necessita di risposte rapide ed essenziali per una conoscenza concisa dell’argomento può trovare quanto serve negli articoli avvenire, dedicati a chi deve scegliere se accettare o meno la sfida della solidarietà in prima persona ed in prima fila.
Scuole, parrocchie, associazioni di volontariato e aziende ospedaliere grazie ad innumerevoli incontri formativi, scientifici e divulgativi spesso si sono soffermati sulle domande più frequenti e sulle relative risposte ciò che gli inglesi chiamano faq (frequent answers questions): questo tipo di approccio risulta essere di fondamentale importanza per coloro che si avvicinano a questo mondo.
Dedicherò uno spazio al lettore che desidera andare più a fondo per confermare l’iniziale scelta del dono o che vuole magari ottenere maggiori risposte in materia per poter fare utile ma documentato proselitismo.
Riserverò una parte ai dati, sempre necessari, per meglio delineare la realtà, le fatiche e le aspirazioni del mondo dell’associazionismo in questione.
In fine, dedicherò una parte alla trasfusione del sangue dalle origini ai nostri giorni fornendo alcune nozioni utili per tratteggiare il cammino compiuto dall’uomo nella lunga storia della trasfusione. Dal primo e rischioso esperimento empirico all’attuale tendenza alla sicurezza trasfusionale totale passando attraverso la sofferenza, lo studio, la ricerca, le ambizioni, i successi e gli insuccessi che hanno dato anima alla vicenda umana e scientifica del progresso dell’uomo e della tutela della vita anche attraverso l’uso del sangue e dei suoi derivati.
Massimo Pellicani