Si svolgerà venerdì 22 maggio, dalle 15.00, e sabato 23 maggio dalle 9.30, presso il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia ‘Giuseppe Andreassi’, il Convegno di presentazione del parco archeologico di Egnazia, nella nuova veste che ha assunto dopo un intenso programma per la valorizzazione e per il potenziamento della fruizione finanziato da Arcus S.p.A., la Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo partecipata dal Ministero dell’Economia. L’iniziativa è organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in particolare dal Segretariato regionale di questo Ministero e dalla Soprintendenza Archeologia della Puglia, in collaborazione con la Città di Fasano e con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Nel corso dei lavori si discuterà di esperienze di valorizzazione che possono essere confrontate con le attività appena concluse ad Egnazia. Su aspetti legati più direttamente alla progettazione nei siti archeologici si soffermeranno Francesco Canestrini, a proposito del ruolo delle aree di interesse archeologico nella tutela del paesaggio e Paolo Gasparoli, sulla manutenzione preventiva e programmata delle aree archeologiche. Saranno inoltre messe a sistema le acquisizioni legate ad alcuni dei programmi di valorizzazione più all’avanguardia nel panorama nazionale, promossi per la maggior parte proprio da Arcus S.p.A., come nel caso del Parco archeologico di Nora (Cagliari) di cui parlerà Jacopo Bonetto e di quello di Fratte (Salerno) affidato alla riflessione di Angela Pontrandolfo, oltre ad esperienze innovative, che riguardano non una singola area archeologica, ma un comprensorio più vasto, segnato da specifiche caratteristiche paesaggistiche e culturali, come il Parco ecostorico del fiume Stella, in Friuli Venezia Giulia, a cui rimanda il Progetto Anaxum diretto da Luigi Fozzati e Massimo Capulli. Concluderà i lavori Francesca Ghedini, tra le principali ispiratrici delle linee guida sulla valorizzazione dei Parchi archeologici. In rapporto con queste esperienze, le relazioni di Luigi La Rocca, Soprintendente Archeologia della Puglia, che al sito di Egnazia ha attribuito da anni uno degli obiettivi strategici del programma di tutela della Soprintendenza, e di Raffaella Cassano, direttrice del Progetto di ricerca che dal 2001 l’Università di Bari svolge sulla città antica, insieme agli approfondimenti di Angela Cinquepalmi, Francesco Longobardi, Gianluca Mastrocinque e Paolo Mauriello, dettaglieranno le novità del programma che ha permesso all’area archeologica più estesa della Puglia di ‘rivelare la storia’, come recita il titolo del Convegno, in maniera moderna e coinvolgente, con il racconto della vicenda di questa città costantemente aggiornato rispetto ai risultati della ricerca. Il nuovo percorso di visita, riqualificato attraverso una campagna sistematica di restauri, è stato ampliato fino a comprendere zone scavate di recente o ancora in corso di indagine. In particolare, oltre alla necropoli e all’area della città, sarà pienamente fruibile anche l’acropoli, il settore di più forte valenza paesaggistica, proteso nel mare che segna l’ambiente e la storia di questo sito, ma anche l’unico comparto che conserva, stratificate nei secoli, le testimonianze della vicenda di Egnazia nella sua interezza, dall’abitato dell’Età del bronzo al villaggio medievale del XIII secolo della nostra era. Un suggestivo sguardo d’insieme su questo palinsesto e sul suo rapporto con il mare potrà essere rivolto dal belvedere della torretta ristrutturata per diventare punto di informazione e di osservazione privilegiata del sito. Il parco che si rinnova offre ora anche la possibilità di camminare a pochi metri dalle mura messapiche, realizzate tra la fine del IV e il III secolo a.C., quando Egnazia diviene città. In questa occasione sarà infatti inaugurato il percorso di visita lungo un tratto della fortificazione finora sconosciuto, che cingeva l’area urbana sul lato opposto rispetto al più noto ‘Muraglione’, rimasto sempre a vista a picco sul mare. L’operazione è stata resa possibile dalla disponibilità di Sergio Melpignano, proprietario della Masseria Cimino, che ha donato allo Stato la fascia marginale della propria tenuta, dopo aver permesso negli anni scorsi ricerche approfondite sul sistema di difesa egnatino. Non è difficile pensare che, immerso negli ulivi a pochi passi da una delle conche più suggestive di questo tratto del litorale, il nuovo percorso delle mura eserciterà un richiamo speciale sui visitatori. L’itinerario nel parco archeologico è accompagnato da un sistema di comunicazione del tutto rinnovato, in italiano e in inglese, nel quale la visita è scandita da una nuova pannellistica fissa ed è potenziata da supporti multimediali attivi in un tablet, che potrà essere richiesto all’inizio della visita, con cui si potrà personalizzare l’itinerario sulla base di preferenze per alcune tematiche o per specifici periodi. Per ognuno dei punti di interesse, il dispositivo permetterà inoltre di integrare le informazioni fornite dai pannelli fissi con un più ampio repertorio di immagini e con le restituzioni virtuali, per trasferire rapidamente lo sguardo da ciò che resta a quanto doveva essere in origine, con i monumenti più significativi ricostruiti negli elevati, nelle ricche decorazioni di pareti e pavimenti e nella vita quotidiana al loro interno. Migliora anche l’accessibilità del parco per i disabili visivi, attraverso mappe tattili allestite in alcune posizioni di particolare interesse e con un album tattile che il visitatore potrà portare con sé lungo il percorso.
e nel Museo espone questi materiali inserendoli nel contesto degli edifici e delle attività per cui erano utilizzati. Per questo la due giorni che apre una nuova fase della fruizione di Egnazia è sembrata agli organizzatori l’occasione ideale anche per presentare la Guida al Museo (Quorum edizioni, 208 pagine, 12 euro), realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia e con il contributo di Novapulia srl. Un sussidio pensato per orientare la visita e al contempo per lasciare al visitatore documenti efficaci che lo invoglino ad approfondire la conoscenza del sito e possibilmente a ritornare, data la ricchezza e la varietà delle informazioni presentate dal sistema integrato di comunicazione Parco-Museo.
Il complesso programma di tutela e di valorizzazione, che la Soprintendenza ha avviato con il Museo e ha portato a compimento con il Parco archeologico, è l’esito più significativo dell’approfondito livello di conoscenza della città antica, raggiunto grazie alla ricerca sistematica che il Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico conduce senza interruzione a partire dal 2001, con il sostegno della Città di Fasano e in stretta collaborazione con la stessa, in particolare con Angela Cinquepalmi, direttrice del Museo e dell’area archeologica e con Assunta Cocchiaro, funzionario coordinatore della tutela e della ricerca per la provincia di Brindisi.
Un risultato, quello raggiunto con il Parco, che intende potenziare e destagionalizzare il flusso di visitatori, entro una rete che includa l’amministrazione locale e gli operatori turistici più sensibili del territorio e che si configura come risultato di una collaborazione efficace tra istituzioni e aziende. Infatti, il programma, di cui è responsabile il Soprintendente La Rocca, si è svolto con la direzione dei lavori di Francesco Longobardi del Segretariato regionale del MIBACT e ha visto impegnate in sinergia diverse aziende, l’altamurana Cobar Spa per i lavori e, per l’assistenza archeologica e il sistema di comunicazione, la società Altair srl, Alta Tecnologia in Archeologia per l’Innovazione e la Ricerca, azienda spin off dell’Università di Bari diretta da Raffaella Cassano, nella quale opera con competenze interdisciplinari, dallo scavo, alla comunicazione e alla ricostruzione tridimensionale, un gruppo di giovani archeologi, coordinati da Gianluca Mastrocinque, che si sono formati proprio nel grande cantiere didattico permanente con cui l’Ateneo barese ha contribuito a portare nuova luce sulla storia della città.