Il 7 maggio scorso gli inglesi sono stati chiamati a scegliere il National Bird, l’Uccello Nazionale, votando una rosa di dieci finalisti. Non un questione da poco, visto che gli Stati Uniti già hanno un uccello simbolo (l’aquila reale), come molti altri paesi, fra cui Bahrain, Afghanistan e Lettonia. Gli uccelli sono animali bipedi, alati, omeotermi ed ovipari, specializzati nel volo. Le loro dimensioni variano dai 5 cm del piccolo e leggero colibrì di Elena ai 2,7 m dello struzzo, un uccello africano inadatto al volo. Tutti gli uccelli hanno i due arti anteriori modificati in ali e questa caratteristica permette, a quasi tutti gli appartenenti alla classe, di volare. Proprio questa capacità di volare ha portato all’evoluzione di particolari adattamenti anatomici, tra i quali si possono citare il sistema digestivo unico ed il sistema respiratorio. La maggior parte degli uccelli è dotata di grande intelligenza, e specie come corvi e pappagalli sono considerate tra le più intelligenti tra gli animali. Molti uccelli sono infatti in grado di modificare ed usare piccoli oggetti per perseguire i propri scopi, ed è ormai accertato che in alcune specie vi sia una trasmissione delle conoscenze tra le generazioni. Sono animali socievoli che spesso vivono in colonie, comunicando grazie a segnali di tipo visivo o di tipo uditivo. Spesso partecipano a comportamenti sociali quali caccia e difesa. Tornando al National Bird, un po’ per scherzo e un po’ per provocazione, è la EBN – un’ associazione senza fini di lucro, che si propone la diffusione dell’attività di osservazione e di riconoscimento in natura degli uccelli – ha chiesto ai propri iscritti di pronunciarsi sulla specie di uccello che più rappresenta l´Italia. Nel Forum dei birdwatchers, il dibattito è stato appassionante e alla fine sono state individuate due specie che possono rappresentare il Belpaese: il Cavaliere d´Italia e il Passero d’Italia. Nel ‘ballottaggio’ fra le due specie ha prevalso nettamente (68% dei votanti) il piccolo passeriforme. Si tratta proprio del passerotto che spesso vediamo sui nostri balconi cittadini, anche se il nome corretto sarebbe quello di Passera d’Italia (Passera italiae). La qualifica di “Uccello simbolo dell’Italia” è una bella vittoria per quella che è l´unica specie endemica della penisola (ma è presente anche in Corsica). Un uccello non raro ma comunque minacciato. La Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia considera la specie vulnerabile per il rischio di estinzione. Nonostante ancora abbondante, la Passera d’Italia sta subendo una contrazione di popolazione marcata: per il Nord Italia è stato stimato un calo del 50% dal 1996 al 2006. Le cause sono molteplici, ma determinante sembra essere la carenza di insetti, essenziali nella dieta dei nidiacei. Una dieta quasi solo vegetale ne fa morire molti già nel nido e, quelli che sopravvivono, sono deboli e facili vittime di malattie infettive.
Federica Cirillo
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