Credono tutti che l’unico certo risultato di queste non sottovalutabili risultati elettorali, è il fenomeno Grillo che dimostra ancora una volta la grande confusione e tutte le incertezze calcolate della politica.
Quello che è accaduto era sicuramente prevedibile, vero è che Silvio Berlusconi, mentre il suo PDL crollava, se ne stava tranquillamente a Mosca per i festeggiamenti del suo amico Putin, e l’elettorto pur ridotto rispetto alle precedenti competizioni ha punito i partiti più o meno tradizionali premiando in tutta Italia il movimento cinque stelle che fa capo a Grillo.
Quanto resisterà questo fenomeno di protesta che non si è ancora chiaramente capito cosa voglia e dove voglia arrivare? Oltre alle solite forme di protesta che brucerebbero il mondo, pensate veramente che Grillo possa cambiare il mondo della politica con personaggi presi dalla strada anche se giovani e brave persone? Grillo fa l’attore, tutto questo clamore rende e la prospettiva di ulteriori successi elettorali alle prossime elezioni politiche sono fortemente appetibili sotto tutti gli aspetti.
Salire sul carro del vincitore è semplice, ed in questo momento l’attore genovese pregusta l’ingresso trionfale nel grande teatro Montecitorio assieme ad un numero di comparse che non conosce perché il movimento cinque stelle non è ancora strutturato come un partito, ma lo dovrà diventare anche velocemente, visto che un anno passa velocemente o occorrerà quel denaro che i grillino sostengono di non avere.
Non tutti i mali tuttavia vengono per nuocere e questo sonoro ceffone alla politica tradizionale era necessario, ma ora è necessario che tutte le forze politiche presenti in Parlamento, dopo la necessaria autocritica, comincino seriamente a mandare a casa i sepolcri imbiancati, i fannulloni, gli assenti dal territorio che sono quasi tutti, tutti i parlamentari coinvolti in vicende giudiziarie.
Si attuino le riforme, prima di tutte quella elettorale e si restituisca agli italiani il diritto di giudizio e quindi della preferenza, si riducano i parlamentari, si aboliscano i rimborsi elettorali,si riducano le province.
Se non si attueranno queste riforme, i partiti si preparino ad un vero terremoto politico perché le prossime elezioni politiche del 2013 anticiperanno anche alcune elezioni regionali nonché elezioni comunali.
Lucio Marengo