Salvatore Tatarella, intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ha dichiarato testualmente: “Le opposizioni in consiglio comunale non sono esistite. La dimostrazione è la scelta in extremis di un candidato sindaco che invece doveva essere individuato per tempo e attraverso un lavoro ben preciso”.
Il giudizio onesto e severo di Tatarella, è condiviso da gran parte della città e tutti sanno che la crescita di Emiliano è anche merito appunto di una opposizione a volte latitante, oppure vuota di contenuti e soprattutto di proposte alternative. Se Bari vive attualmente una triste agonia il demerito non è solo del sindaco uscente ma anche di chi aveva il dovere di occupare il consiglio comunale, di rivolgersi alla magistratura, di urlare il disinteresse totale della magistratura, di fare insomma tutto ciò che compete ad una minoranza che aveva il dovere di eccepire e che invece è stata buona oppure ha parlato in sottovoce.Assistere ad una seduta di consiglio comunale quasi sempre privo anche di pubblico, era una pena. Concorso di responsabilità quindi per lo stato in cui la nostra città vive, tra un sindaco che sicuramente al di sotto delle aspettative ed una opposizione che avrebbe dovuto essere cortesemente dimissionata.Ma i partiti non ci sono più purtroppo e quindi la città rischia di rivedere lo stesso film e se gli elettori non andranno a votare, nessuno si meravigli.
P.M.