Il tema trivelle torna con prepotenza nel dibattito politico pugliese. I ministri Di Maio e Costa hanno affermato che, una volta intervenuta la Via favorevole, “l’autorizzazione sarebbe un ‘atto dovuto’ e il dirigente, a meno di non compiere un reato, non avrebbe potuto negarla”. I ministri, pare si siano protetti dietro una assurda e inesistente ipotesi di reato. Costoro hanno omesso di considerare che, in sede di autotutela, l’amministrazione statale avrebbe potuto disporre il riesame Via. Questo, quantomeno, è il suggerimento del governatore Michele Emiliano che impugnerà le autorizzazioni.
“Del resto – prosegue Emiliano -, lo stesso ministro Di Maio, riferendosi alla vicenda Trivelle e al lavoro della Commissione VIA, nominata dal precedente Governo, ha dichiarato – aggiunge – che Costa, appena insediato, ha deciso ‘di sciogliere quella commissione che aveva dato l’ok a questa porcata’. “Ora – rileva – non solo hanno una nuova Commissione, ma hanno anche il tempo per esercitare l’autotutela. Invece, in modo ipocrita e strumentale, si limitano ad auspicare il blocco delle autorizzazioni da parte del giudice”.
Sono un ragazzo di 20 anni. Studente universitario di giorno, aspirante giornalista di notte.
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