Qualche giorno fa alcuni parlamentari grillini, alla Camera ed al Senato, hanno presentato una interpellanza finalizzata a fare luce ad una situazione ridicola e illegittima e vergognosamente tragicomica che si trascina da anni senza che alcuno abbia mai ritenuto di dare uno straccio di risposta. Si tratta di una somma ingente, forse superiore ai 98 miliardi di euro che i gestori dei giochi avrebbero già dovuto versare all’Erario quale corrispettivo degli incassi dei giochi, dei gratta e vinci, delle lotterie e delle slot machines. Gli archivi parlamentari dovrebbero essere pieni di queste interrogazioni rimaste sempre senza risposte nonostante i reiterati solleciti e richiami al regolamento della Camera. La VI Commissione Finanze presieduta da Giorgio Benvenuto forse sapeva,la stessa commissione successivamente presieduta da Gianfranco Conte forse avrebbe dovuto sapere, una questione così importante, grave per il suo contenuto avrebbe dovuto essere di dominio pubblico, ma probabilmente c’era ordine tassativo del silenzio. La trasversalità unisce tutti, e di fronte ad interessi ingenti, le miserie di milioni di italiani diventano solo polvere, perchè il potere economico ha mezzi di persuasione molto efficaci.Mi ha fatto piacere leggere della iniziativa dei deputati e senatori grillini, ma proverò simpatia per loro solo se otterranno i risultati che io non sono riuscito ad ottenere perchè ero solo ed alla fine nel 2001 mi hanno dato il benservito per quella ragione e per altre battaglie solitarie da me sostenute. I deputati, per il coraggio che hanno avuto meritano di essere citati: Camera- Spadoni, Dell’Orco, Ferraresi, Sarti, Di Stefano, Bernini, Dell’Osso, Mucci, Colletti, Cominardi, Giordano, Tacciono, Grande, Di Battista, Sibilia, Scagliusi – Senato: Bulgarelli, Mussini, Montevecchi, Gambaro, Taverna, Scibona, Cioffi, Martelli, Puglia ed altri. 98 miliardi di euro sono tanti, e in banca rendono molto. Lo Stato, stritola le brave persone che non si possono difendere, gestisce indirettamente il gioco d’azzardo in maniera consapevole delle conseguenze che ne derivano, e godendo del tacito silenzio di tutte le parti politiche adotta l’atteggiamento delle famose tre scimmiette. Ricordo ai grillini che il regolamento della Camera prevede che se le interpellanze non hanno risposte entro 20 giorni, dovranno chiedere alle rispettive presidenze che le stesse interrogazioni vengano messe al 1° punto dell’ordine del giorno delle commissioni competenti. A buon intenditore, poche parole!
Lucio Marengo – laltraverita@libero.it