Anche se Steve Jobs non c’è più, la Apple continua a progettare un mondo tecnologico al di là di ogni possibile immaginazione. La Casa di Cupertino, infatti, sta pensando ad un mondo oltre il web che rappresenta a suo giudizio un luogo imperfetto, fatto di libertà e perdizione, dove qualsiasi cosa è lecita, anche e soprattutto il male. Di contro sta sognando un universo chiuso, protetto, in una sola parola, perfetto. Una nuova rete in cui ogni computer comunica e si integra con gli altri, condividendo le proprie applicazioni, un mondo in cui tutto è di tutti. Un sistema perfetto a prova di virus e blasfemie tecnologiche in cui il navigatore si sente protetto e tutelato. La filosofia che anima le scelte di Tim Cock, in linea con i principi del guru Steve Jobs, sono al limite del fanatismo tecno-religioso. Concetti come la lotta fra il bene e il male, la comunità che tutela il singolo, il sistema chiuso come quello di alcune sette, inducono a credere che l’adesione al mondo Apple risuoni un po’ come la conversione e l’adesione ad una fede psudoreligiosa al di fuori della quale c’è il peccato. E in effetti la rete a cui sta lavorando la Apple è un sistema chiuso, i cui confini sono delineati da iPod, iPhone, iPad, MacBook e nulla più. L’utente però all’interno di questo mondo perfetto può trovare la soluzione ad ogni suo problema. Un vero e proprio paradiso tecnologico, l’Eden di casa Apple. I tecnici di Cupertino stanno già lavorando allo sviluppo di applicazioni perfette che sostituiranno, in questo mondo nuovo, i vari Facebook, Twitter, GoogleMap, Explorer, ecc.; il tutto, però orientato all’ennesima potenza tecnologica e alla massima sicurezza per l’utente. E poi c’è il discorso TV in cui la Apple sta investendo molto e che consentirà ai propri utenti di fruire di contenuti televisivi in qualsiasi parte del mondo e con ogni dispositivo “i”.
Riuscirà la Apple a scalzare il web? Riusciranno i tecnici di Cupertino a sconfiggere i malvagi, gli impuri? La lotta fra il bene e il male dura da sempre, ma alla fine, si sa che il bene trionferà. Ma siamo sicuri che la Apple rappresenti tutto il bene? Ai posteri l’ardua sentenza.
Antonio Curci