Di male in peggio. Poche parole per* fotografare lo sfascio del trasporto
pubblico in Campania. Ancora una volta un quadro negativo *per la nostra
regione arriva dall’anticipazione del *dossier Pendolaria di Legambiente
E per l’ex Circumvesuviana arriva la maglia nera per la linea pendolare
peggiore in Italia c*on la Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia Lido a
completare il podio delle 10 linee pendolari peggiori d’Italia.
In Campania- secondo il dossier Pendolaria di Legambiente- sono 350 *i
treni in servizio nella regione con convogli di *età media pari a 19,7
anni; *il *65,2 % dei treni circolanti ha più di 15 anni. Inoltre*, tra *2010
e il 2019 il costo per i pendolari è aumentato notevolmente ( +48,4%) *senza
che a questo corrispondesse* un cambio dell’offerta in termini di qualità e
quantità( taglio dei servizi del 15%).*
In testa alla classifica delle linee peggiori sono da dieci anni sempre le
stesse che continuano a vedere peggioramenti, in particolare* le linee ex
Circumvesuviana gestite da EAV in Campania, su cui viaggiano ogni giorno
centinaia di migliaia di persone (in forte calo proprio per le condizioni
delle linee) in situazioni disastrose ed inaccettabili.*
« Quando si parla di incompiute in Italia- commenta *Mariateresa Imparato,
presidente Legambiente Campania-* ci si concentra sempre sulle grandi
opere, senza guardare a quelle più urgenti che sono proprio dove c’è larga
parte della domanda di trasporto nel nostro Paese. Il rilancio della
mobilità su ferro nelle città e la condizione che vivono i pendolari devono
diventare una priorità dell’agenda politica nazionale. Oggi questo
purtroppo non avviene – p*rosegue Imparato di Legambiente Campania *– Al *nuovo
ministro dei Trasporti Paola De Micheli chiediamo* di dedicare ai pendolari
almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei
cantieri delle grandi opere. La situazione che si vive sulle linee peggiori
d’Italia è inaccettabile, al Ministro chiediamo *di esercitare un vero
potere di controllo, verifica ed intervento rispetto alle situazioni di più
grave disagio, arrivando a commissariare le linee peggiori.* Sono infatti
in larga parte le risorse statali a garantire il servizio di queste linee e
i diritti dei cittadini alla mobilità devono essere garantiti. È necessario
un cambio di passo radicale. I pendolari sono stanchi di inaugurazioni di
nuovi treni, di promesse o annunci di avvio di lavori: vogliono certezze e
segnali concreti visto che ad aumentare oltre alle tariffe sono i disagi
quotidiani, mentre sono totalmente assenti i miglioramenti attesi da anni».
Una conferma in negativo, ancora un volta, *è rappresentata dalla ex
ferrovia Circumvesuviana.* I numeri sul servizio, relativi ai primi cinque
mesi del 2019, confermano la drammatica condizione dei viaggiatori sulle
linee EAV (Ente Autonomo Volturno) l’holding – con socio unico la Regione
Campania – dove nel 2013 sono confluite Circumvesuviana, Cumana,
Circumflegrea e Metrocampania NordEst. *Nel 2019 da inizio Gennaio a fine
Giugno sono state 1.634* *le corse cancellate.* Nei primi sei mesi del 2018
erano state *340.* Altro record negativo è quello relativo ai *ritardi,* con
una media di *5,36 minuti rispetto ai 5,25 del 2018 *ed un totale di
240.333 minuti di ritardo nei primi sei mesi del 2019, contro i 235.309 nel
2018. *La peggiore linea è risultata essere la Napoli-Sorrento con una
media ritardo di 8,44 minuti *(e quindi picchi molto maggiori) mentre più
della metà delle soppressioni dei treni, 926 sul totale delle 1.634, sono
totalizzate da due sole linee: Napoli-Sarno e Napoli-Poggiomarino. Fino al
2003 la Circumvesuviana assicurava più di 500 corse al giorno, oggi i
numeri sono quasi dimezzati, con 296 corse sulle varie linee. Questo perché
fino al 2010 i treni in circolazione erano 94 poi si è assistito ad una
lenta ed inesorabile parabola discendente. Allo stato attuale, salvo
guasti, viaggiano 50 treni, ma ne occorrerebbero almeno 70 per garantire un
servizio dignitoso ai pendolari, costretti ancora a viaggiare ammassati. *Basti
dire che rispetto al 2012 i passeggeri ogni giorno sulla Circumvesuviana si
sono ridotti del 22% (fermi da alcuni anni a 93mila viaggiatori al giorno).*