Presentati in Fiera i progetti avviati anche con il sostegno della Regione Puglia
Capone: “Una lezione di economia e di convivenza”.
La prima linea di prodotti del commercio equo e solidale nata dalla collaborazione tra palestinesi e israeliani arabi ed ebrei è stata presentata oggi a Bari nel padiglione della Regione Puglia (n.152) durante la Fiera del Levante. L’iniziativa dal titolo ‘Fair trade fair peace – il commercio equo e solidale per una giusta pace in Medioriente’ nata dal progetto COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) giunge a coronamento di un percorso partito nel 2006, tramite un programma avviato dalla Cooperativa Commercio Equo e Solidale di Lecce grazie al co-finanziamento della Regione Puglia e con il sostegno della Provincia di Lecce (legge 20 del 2003 “Partenariato per la cooperazione” per un sostegno di 80mila euro totali in due anni). Si sono così create le basi per un primo proficuo contatto dei partner del progetto, guardando alla pianta dell’ulivo nel suo duplice aspetto, economico e simbolico, di coltura e cultura del Mediterraneo.
“Questo progetto così ambizioso che oggi ci mostra bellissimi manufatti artigianali – ha detto l’assessore allo sviluppo economico Loredana Capone – è una lezione di economia e di convivenza. Negli utensili, nelle ceramiche, nei ricami, nelle spezie e nei saponi si fondono due anime. Da questa fusione derivano opportunità di lavoro e di guadagno, che nascono e crescono proprio grazie alla pace. Siamo fieri che la Puglia ospiti esperienze di questo genere”.
‘Il messaggio di impegno sociale – dice Carlo Mileti, presidente della Cooperativa Commercio Equo e Solidale di Lecce – propone un modello di economia solidale come volano per la pace che garantisce i diritti dei lavoratori e opportunità di reddito per alcune fasce sociali più marginali altrimenti escluse dal mercato del lavoro. Inizialmente sono stati avviati scambi di conoscenza ed esperienze tra piccoli produttori israeliani, palestinesi e italiani, poi si sono aggiunte attività di formazione e aggiornamento professionale per i produttori e le produttrici nelle due aree, sessioni informative sui diritti dei lavoratori e sulla sicurezza sul lavoro, iniziative di sensibilizzazione sui principi del commercio equo e solidale, dell’economia sociale, della pace e della convivenza tra i popoli’.
Durante il workshop sono stati presentati i prodotti artigianali equo-solidali realizzati grazie all’impegno e alla collaborazione delle due realtà produttive, quella palestinese e quella israeliana, mescolando le produzioni e le consuetudini delle due popolazioni, quindi diverse ma complementari: oggetti e utensili in legno e rami di ulivo, ceramica, ricami, cesti di rami di ulivo e palma di dattero, saponi di olio di oliva con diverse fragranze, oltre allo za’atar, una spezia molto diffusa nel mondo arabo, prodotti tutti che ben rappresentano la combinazione di entrambe le culture e tradizioni.
La promozione dei prodotti andrà avanti fino al 26 settembre con una serie di iniziative alle quali interverranno Suzan Sahori, presidentessa della BFTA-Bethlehem Fair Trade Artisans di Betlemme, in Palestina, e Osnat Shperling, rappresentante di Sindyanna of Galilee di Cana di Galilea, in Israele, due organizzazioni che dal 2012 hanno dato vita al progetto Fair Trade Fair Peace.