La prevenzione passa per il grande contributo dei farmacisti. Da oggi anche
quando si parla di combattere il tumore al colon retto. Ed è proprio per
questo che, grazie a un accordo con la Regione Puglia, Federfarma Puglia e
Assofarm Puglia, con il contributo della consulta regionale degli ordini
dei farmacisti, si sono fatti promotori di sette appuntamenti di formazione
tra i propri associati per diffondere la cultura dello screening nei
confronti di un milione e 200mila cittadini pugliesi tra i 50 ai 69 anni.
L’ultimo importante incontro per la provincia di Bari si è tenuto proprio
tra i banchi del consiglio regionale, alla presenza, tra gli altri, di
Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell’ordine dei farmacisti Bari-Bat,
Marcello Gemmato, deputato e farmacista, Mario Loizzo, presidente del
consiglio regionale, Vito Montanaro, direttore del dipartimento regionale
Promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti e
Vito Novielli, presidente di Federfarma Bari e Federfarma Puglia. Al centro
del progetto di intensificazione degli screening c’è la necessità di
intervenire in modo precoce attraverso un’attività di controllo e
prevenzione oncologica fondamentale. Fondamentale proprio per la portata di
questa malattia: secondo le stime, infatti, quello al colon retto è il
secondo tumore più diffuso sia tra le donne (dopo quello alla mammella) sia
tra gli uomini (dopo quello alla prostata) e colpisce tra il 5 e il 7% dei
soggetti target. Dati ancora più allarmanti se si pensa che i dati di
screening in Puglia fino a oggi, in questo settore, invece sono
praticamente pari a zero.
Ed ecco la nuova procedura che a metà ottobre riguarderà tutta la Puglia. I
cittadini verranno raggiunti da una lettera inviata dalla Regione con cui
saranno invitati a recarsi nella propria farmacia di fiducia per ritirare
gratuitamente un kit di raccolta del proprio campione di feci. Una volta
riportato, saranno i farmacisti stessi a consegnarlo con scadenza
bisettimanale a un corriere che provvederà a portarlo in un laboratorio
d’analisi, uno per provincia. Eseguito il controllo, il paziente riceverà
una lettera in caso di esito negativo o una telefonata per fissare un esame
di secondo livello in caso di esito positivo.
Al centro dell’idea c’è l’alta frequentazione della farmacia da parte dei
clienti, basata spesso su rapporti fiduciari. L’elemento relazionale,
quindi, diventa determinante per convincere gente che apparentemente è sana
a sottoporsi a un test basilare per la propria vita. E a giudicare dai
primi riscontri i farmacisti stanno rispondendo con entusiasmo a questa
nuova veste, così come i clienti che sembrano già molto interessanti.
Nel progetto sono stati coinvolti mille farmacisti delle province Bari e
Bat, per tutte le 480 farmacie del territorio. La formazione ha già
interessato i territori di Taranto e a Brindisi e a breve avrà luogo a
Lecce e Foggia. In totale saranno quattordici gli eventi per cinquemila
farmacisti e loro collaboratori.
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