FaveAmare, un gioco di parole per indicare un connubio vincente tra le fave e il mare, questo il titolo dell’evento svoltosi nella giornata di ieri presso la Chiesa di San Sabino e la vicina spiaggia di Pane e Pomodoro. Alla base della giornata, la solidarietà, che va oltre l’assistenzialismo. Scopo dell’evento quello di piantare fave biologiche nei pressi del mare, i cui frutti saranno destinati alle mense per i poveri della città, superando così l’elemosina, fornendo alle problematiche sociali valide alternative.
La giornata si è aperta con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dell’associazione di volontariato per l’assistenza ai senza fissa dimora In.con.tra, AIAB Bari (associazione italiana agricoltura biologica), Solidària, associazione promotrice dalla produzione di salsa a sfruttamento zero, avviato dai migranti e precari della terra di Bari e Ortocircuito, orto-sociale urbano con la partecipazione della Masseria dei Monelli e Banca Etica affiancati dal I° Municipio del Comune di Bari, che insieme, nel piazzale antistante la parrocchia di San Sabino, hanno discusso e condiviso progetti volti a riqualificare le aree urbane verdi dismesse con occhi rivolti sull’ assistenzialismo e sulla solidarietà.
Al termine della tavola rotonda, in cui ognuno degli esponenti delle varie associazioni ha espresso pareri, progetti potenziali e realizzabili, la manifestazione si è spostata in prossimità del mare: qui in un’aiuola sono stati piantati semi di fave che verranno periodicamente trattati con l’intento di destinare il ricavato alle mense per i senzatetto del barese.
Al termine delle giornata i partecipanti si sono riuniti per un aperitivo rigorosamente biologico e a base di fave.
Andrea Giotta