Proprio mentre si celebra la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, si sono consumati, nel giro di 24 ore, due nuovi femminicidi. Due donne sono state uccise a coltellate dai loro partner, nel Veneto e in Calabria. Un uomo di 40 anni ha ucciso la moglie a Cadoneghe, in provincia di Padova, e una donna di 51 anni è stata uccisa a Stalettì, sulla costa ionica catanzarese.
Nel primo caso è stato l’omicida , Jennati Abdefettah, un magazzinieri marocchino di 40 anni, a chiamare i carabinieri, mentre nel secondo è stato fermato un 36enne di Badolato che, secondo i responsabili dell’inchiesta, aveva una relazione extraconiugale con la vittima.
“La violenza contro le donne nel corso del lockdown mi ha molto preoccupato e desta allarme”, dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte partecipando in videoconferenza all’evento ‘Dalla parte delle donne: il ruolo fondamentale dei Centri antiviolenza’, organizzato in Senato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Con le misure di prevenzione del contagio “abbiamo creato profondo disagio e gli episodi di femminicidio sono triplicati nel corso del lockdown, ed hanno raggiunto il ritmo di uno ogni tre giorni”.
Il lockdown ha inciso negativamente sui femminicidi. Uno degli aspetti più rilevanti nell’analisi Eures riguarda la “correlazione tra convivenza e rischio omicidiario”. Premesso che il femminicidio è un reato commesso nella maggior parte dei casi all’interno delle mura domestiche, e segnatamente all’interno della coppia, il lockdown ha fortemente modificato i profili di rischio del fenomeno, aumentando quello nei rapporti di convivenza e riducendolo negli altri casi.
In valori assoluti, nel confronto tra i dieci mesi del 2019 e il medesimo periodo del 2020, il numero dei femminicidi familiari con vittime conviventi sale da 49 a 54 (+10,2%), mentre contestualmente scende da 36 a 26 quello delle vittime non conviventi (-27,8%).
Sono numeri elevatissimi che sollecitano una profonda riflessione su ciò che la rabbia possa scatenare, una profonda riflessione su ciò che l’ira sia capace di realizzare, una profonda riflessione su ciò che un rimorso non possa ristabilire.