In relazione all’interrogazione parlamentare sulla Fibronit a firma di Luigi D’Ambrosio Lettieri, l’assessore all’Ambiente Maria Maugeri dichiara quanto segue:
“Periodicamente il centrodestra tira fuori dal cilindro un’interrogazione sul sito inquinato di interesse nazionale Fibronit di Bari. È evidente che senatori e deputati baresi del Pdl non parlano tra loro perché ripropongono questioni vecchie e superate, così come ampiamente chiarito in altre precedenti risposte. Se il senatore D’Ambrosio Lettieri avesse parlato con il suo collega, ex parlamentare, Simeone Di Cagno Abbrescia, saprebbe che i numerosi sequestri di cui parla nella sua interrogazione sono stati due, uno nel 1995 e l’altro nel 2001, entrambi causati dall’inerzia contestata alle amministrazioni comunali a guida Pdl. Avrebbe inoltre appurato che nel 2007, quando la subentrata amministrazione a guida centrosinistra ha finalmente portato a compimento la messa in sicurezza d’emergenza, sono venute meno quelle condizioni di ‘grave rischio per la salute’ al punto che i magistrati hanno dissequestrato l’area. Saprebbe, inoltre, senza dover usare strumentalmente la leva emozionale dei morti tra la popolazione, che le patologie tumorali a causa dell’amianto si devono a esposizioni ultradecennali. I casi che si evidenziano in questi anni, dunque, sono purtroppo portato di decenni di trascuratezza non certo attribuibili all’amministrazione guidata da Michele Emiliano cui si deve, invece, l’eliminazione della fonte principale del rischio, ovvero un milione e seicentomila chilogrammi di materiali pericolosi contenenti amianto dal soprasuolo, dai tetti, dai pavimenti e dalle pareti dei capannoni della Fibronit. Una quantità enorme di rifiuti tossici – quelli sì una bomba ecologica – di cui si era addirittura tentato, tra il 1995 e il 2001, di negare l’esistenza. Quanto ai tempi della messa in sicurezza permanente, il senatore che fa vita da parlamentare a Roma sa bene che, trattandosi di un sito d’interesse nazionale, dipendono da giuste e puntigliose verifiche sui progetti legate all’attività della Conferenza dei servizi nella quale siedono ben tre ministeri (Ambiente, Salute e Sviluppo economico), gli organismi di prevenzione e controllo sanitari e ambientali, gli enti locali e le parti sociali. In virtù dei principi di precauzione e cautela che caratterizzano l’operato dell’amministrazione Emiliano, per il progetto di messa in sicurezza permanente della Fibronit è stato inoltre deciso, al termine della Conferenza dei servizi ministeriale, un passaggio di verifica ulteriore, ovvero la Valutazione di impatto ambientale che in sede regionale si è conclusa qualche mese fa. Solo allora si è potuto perfezionare il capitolato della gara d’appalto il cui bando è ormai di prossima pubblicazione. La vicenda della Fibronit è una ferita ancora aperta sulla pelle dei cittadini. I tentativi continui di revisionismo della verità storica condotti maldestramente ora dall’uno, ora dall’altro esponente del centrodestra sono evidentemente il segnale che si tratta di un nervo ancora scoperto nella cattiva coscienza di chi sarebbe dovuto intervenire ‘senza ritardo’, come chiedeva la legge, e non lo ha fatto. Sarebbe invece il momento di concentrare gli sforzi, evitando di introdurre artificiosi argomenti col solo fine di confondere le acque, in vista del traguardo che tutti i baresi aspettano: la creazione di un luogo di vita dove per anni c’è stata la morte”.