Antonio Decaro neo sindaco di Bari ha rovinato la festa a Raffaele Fitto, esponendolo alle naturali polemiche di chi non sopporta più le sue imposizioni ed i suoi comportamenti da ras politico. Ognuno ha quello che merita, e questa sconfitta, la terza in ordine cronologico, era prevedibile perchè tutto è avvenuto all’ultimo momento (come sempre) con una manovrina da operetta, anche questa secondo un vecchio copione. Ad appesantire la tensione poi, l’atteggiamento del NcD coerentemente a Roma alleato con il PD ed a Bari contro, che chiedeva insistentemente le primarie per la scelta del candidato sindaco. In questa campagna elettorale appena conclusasi, Raffaele Fitto aveva una scommessa da vincere, battere Toti nella illusione che questa vittoria nelle preferenze gli aprisse l’accesso alla massima dirigenza di F.I. e la scommessa l’ha pure vinta, ma avendo trascurato Bari e le sue amministrative ha perso clamorosamente per la terza volta consecutiva. Cosa potevano fare Di Staso, Sisto, D’Ambrosio? Nulla, e nulla hanno fatto com’era nelle previsioni tant’è che Cea e Finocchio ne hanno chiesto le dimissioni dai loro incarichi. Non abbiamo voluto citare il segretario regionale di Forza Italia, Francesco Amoruso, noto per la sua latitanza sul territorio. Berlusconi se vuole tentare un recupero politico liberi il territorio dai generali senza eserciti.
Lucio Marengo