Folle da stadio nei seggi elettorali in occasione delle elezioni amministrative nel comune di Bari, si parla di circa 18 mila rappresentanti di lista ingaggiati, ciascuno dei quali avrebbe avuto dai cinquanta ai cento euro per essere presente allo spoglio delle schede elettorali e tutelare gli interessi politici non solo del candidato sindaco, ma anche quello dei candidati consiglieri e dei candidati ai municipi, oltre ai candidati europei.Quello che si racconta è inenarrabile, in ogni seggio nel corso dello spoglio, pare siano stati presenti oltre quaranta persone o quasi a creare problemi anche di mobilità, e le diecimila schede nulle tra bianche ed annullate sono la testimonianza oggettiva che viviamo in un paese dove tutto è possibile e che la legalità è solo un valore aggiunto alla illegalità diffusa e che la vigilanza delle Istituzione è stata solo simbolica e quindi insignificante. Voti nulli, voti spariti,voti che non si sono ritrovati dopo lo spoglio. Siamo proprio un popolo di ignoranti oppure siamo un pò tutti vittime di un sistema malato di procacciamento dei voti. Se dicessi che c’è stata sicuramente una compravendita di voti e di un numero eccessivo di rappresentanti di lista che tutto sembra abbiano fatto, tranne che difendere e tutelare i candidati. Desirè Di Geronimo non viene eletta per sette voti e quasi certamente ipotizziamo che dopo il ricorso ed il relativo controllo dei voti potrà avere ragione dei suoi dubbi, ma ci sono altri che si ritengono danneggiati e non hanno il denaro per fare ricorsi e dovranno rimanere con il dubbio di essere stati defraudati, a dimostrazione (lo abbiamo già detto) che, la storia politica del nostro Paese è basata essenzialmente sul mercimonio.
Lucio Marengo