“Che ne sai tu di un campo di grano?” è il nome dell’ iniziativa che ha tenuto impegnati questa mattina i ragazzi dell’ I.T.T. Panetti, con i ragazzi “ospiti” della scuola media De Marinis.
Il tema è stato quello delle energie rinnovabili; l’ incontro, al di là del già abbastanza diffuso favore per l’ utilizzo delle fonti rinnovabili, ha fatto riflettere sull’ altra faccia della medaglia: l’ installazione sfrenata e incontrollata dei congegni trasformatori di energia; a discapito delle bellezze naturali e del paesaggio agrario.
La conferenza è iniziata sulle note di Battisti, colui che ha emozionato intere generazioni.
Ha introdotto il prof. Antonio Curci, citando Kant, il filosofo della morale e della bellezza: i due pungoli che devono muovere l’ agire umano. Restando in tema, gli alunni hanno letto il celebre Cantico delle creature, e un passo tratto da Siddharta. Poi si è entrati nel vivo dell’ argomento.
I giovani di oggi si sono mai emozionati sdraiandosi in un campo di grano?
Questa è stata la domanda che il prof. Curci ha rivolto hai presenti, prima di passare la parola all’ ing. Prof.ssa Eleonora Matteo, preside dell’ istituto. La preside ha spiegato l’ importanza di formare figure professionali capaci ed esperte. L’ istituto Panetti punta proprio in questa direzione; inoltre alla tematica ambientale viene dedicata ormai da tempo particolare attenzione…ma questo non basta, ha aggiunto. Le giovani menti devono essere allenate anche ad interpellare la propria anima: è giusto che pale eoliche e pannelli solari invadano il territorio in modo così indiscriminato? In alcune zone, specie sul subappenino dauno e nel brindisino, la versione moderna e meno romantica dei mulini a vento, si trova sparsa in maniera piuttosto selvaggia. Senza contare la disattenzione di alcune amministrazioni nei confronti del sito ( nel foggiano, si volevano impiantare delle pale in una zona archeologica).
A riguardo, l’ ingegner Farenga (esperto di pianificazione territoriale e ambientale) ha parlato di “principio di precauzione”: bisogna preservare le aree utili o esteticamente importanti da questo tipo di installazioni; e coprire, piuttosto, zone dequalificate come cave a cielo aperto, discariche, autostrade (ne sono presenti esempi in America). Anche alla fine del ciclo di vita dei pannelli fotovoltaici bisogna fare attenzione; un riciclo o uno smaltimento scorretto provocano rischi ambientali per via dell’emissione di gas serra, metalli pesanti e sostanze inquinanti. Con ciò non si vuole negare l’ importanza delle energie alternative. Anzi. Queste riflessioni sono un richiamo alla responsabilità per chi lavora, o lavorerà, nel settore.
Durante l’ incontro è intervenuta anche la prof.ssa Schinzano, giornalista della rivista Ambiente&Ambienti, la quale ha riportato degli esempi concreti di stile di vita ecologico: solarizzazione dei solai, entrare in possesso della certificazione casaclima, ecc.
Per concludere, il sig. Riccardo Pastore dell’ azienda Stea, ha coinvolto i ragazzi nella spiegazione delle diverse fonti di energia pulita, in particolare la geotermica. Energia che va utilizzata per far respirare la terra, e noi stessi. Ma senza dimenticare che anche l’ occhio vuole la sua parte.
Ripensando alle bellissime scene suggerite da Battisti…”E di notte, passare con lo sguardo la collina per scoprire…dove il sole va a dormire…”. Di certo se la risposta fosse sui pannelli solari, e quella collina fosse piena di pale eoliche…non proveremmo lo stesso brivido! Dunque teniamoci stretta quella collina, i nostri paesaggi. Così che un giorno potremo raccontare ai nostri nipoti, com’ è bello guardare il cielo da un campo di grano.
Claudia Morelli