FRANCIA – Lo scorso 4 luglio, è stata approvata una legge che renderà obbligatori, per il prossimo anno, i vaccini raccomandati dalla comunità scientifica. A dichiararlo è stato il primo ministro francese, Edouard Philippe, durante un discorso all’Assemblea Nazionale.
Pertanto, il giorno successivo la ministra della Salute Agnès Buzyn ha confermato che, entro la fine del 2017, verrà emanato un disegno di legge finalizzato rendere obbligatori undici vaccini per i bambini di età inferiore ai due anni. Le nuove disposizioni, quindi, entreranno in vigore per l’inizio del 2018.
Oggigiorno, sono solo tre le vaccinazioni obbligatorie nello stato francese: per difterite, tetano e polio. Vi sono, tuttavia, otto consigliati come quelli contro la pertosse, l’epatite B, il batterio emofilo dell’influenza, lo pneumococco, il meningococco C (che causa la meningite), il morbillo, la parotite e la rosolia.
Il quotidiano Le Monde ha stimato che circa il 70% della popolazione compie tutte e undici le vaccinazioni. Ciononostante, la ministra della salute ha affermato che «la copertura è insufficiente», in quanto in una comunità occorre superare la soglia del 95% per definire una malattia debellata.
L’obbligatorietà, dunque, si rivela necessaria per il bene della comunità. Forte colpo questo contro movimenti “No Vax” (che imperversano anche in Italia), “complottisti” che denunciano un forte arricchimento delle case farmaceutiche o che temono eventuali effetti collaterali degli stessi vaccini. «La vaccinazione non è solo un atto individuale, ha anche lo scopo di proteggere chi sta intorno, soprattutto le persone più vulnerabili»ha detto Agnès Buzyn.