Riforme si, riforme no, quando il nostro Paese potrà essere rappresentato da un Presidente della Repubblica giovane e con qualche potere in più? Non vogliamo in alcun modo mancare di rispetto al nostro benemerito Presidente Napolitano, ma in questo periodo, anche per il peso degli anni e per i suoi gravosi impegni Istituzionali ci sembra provato e ne ha anche ragione visto che quotidianamente è costretto a confrontarsi con i drammi di un Paese che rischia il baratro economico, ed un Governo inventato dagli scaltri della politica, costretto a tartassare gli italiani per salvare, dicono, l’economia italiana.
Ci auguriamo che questo momento possa essere superato senza altri drammi e che la classe dirigente del Paese possa rinnovarsi con una legge elettorale che non consenta più nomine a pagamento e che restituisca agli italiani il diritto di giudicare il lavoro delle Camere (Senato e Parlamento) ridotte nei numeri e ringiovanite anche anagraficamente.
Credo che ci tocchi il diritto di dire basta a quei personaggi con il sorriso stampato sul viso e che hanno creato danni irreversibili e generato insofferenza.
Sempre loro, Casini, Fini, Dalema,Bersani, e company e poi i senatori a vita che potrebbero starsene bene a casa con la gratitudine degli italiani per quello che hanno fatto, ma è meglio che se ne stiano a casa.
Gli Stati Uniti, l’Inghilterra,la Francia, la Germania,insomma quasi tutti i Paesi del mondo hanno la fortuna di avere presidenti più giovani, solo in Italia il primo cittadino deve avere almeno settant’anni e più.
Il nostro Giorgio Napolitano il 29 giugno di quest’anno compirà 87 anni e per scaramanzia non gli facciamo gli auguri, ma siamo certi che sarà d’accordo con noi nel ritenere che certe consuetudini debbono necessariamente essere cambiate; ovviamente anche per le Camere occorrerà valutare il limite di età ed il numero delle legislature.
Lucio Marengo