Solo qualche giornale, pochi in verità, si sono occupati della nuova performance di Gianfranco Fini che tenta di ritornare sulle scene della politica nazionale, dopo una terapia di riposo forzato nella sua famiglia, e di voler assumere una nuova immagine quale presunto allenatore di una destra che non c’è, ma non dice che ciò è accaduto anche per le sue molteplici responsabilità. Fini, allenatore senza squadra, perchè sarà difficile che questo suo ennesimo tentativo, dopo quello fallimentare del FLI, abbia successo, anche perchè parlare oggi di destra o di sinistra è anacronistico ed anche per il fatto che ci sono altre presunte destre, rappresentate da Francesco Storace con La Destra, che ci è sembrato il più coerente, e da Giorgia Meloni ed Ignazio La Russa, con Fratelli d’Italia. Fini ha lasciato a terra tanta gente che credeva in lui e sarà difficile che riesca nel suo tentativo anche perchè la minestra riscaldata non è mai gradita. Dove sono i suoi amici ed ex colonnelli? Perchè non ha mai avuto il coraggio di chiedere scusa agli italiani per aver barattato un grande partito e relegato la storia di intere generazioni nate con il MSI, diventato poi MSI-DN,diventato infine a Fiuggi Alleanza Nazionale grazie alle visioni lungimiranti di Pinuccio Tatarella che lo ha sostenuto per anni mettendo toppe ai ripetuti errori politici susseguitisi negli anni. Morto Pinuccio Tatarella, è iniziato in declino di Gianfranco Fini, fino allo sventurato scioglimento di Alleanza Nazionale nelle mani dello scaltro Berlusconi, in cambio della terza carica dello stato, alcuni ministeri ai suoi amici. La trappola del PDL è stata la fine politica della destra, e per questa grave responsabilità, la prima cosa da fare, sarebbe stato il mea culpa di Fini e le sue scuse agli italiani. Dalle nostra parti si dice: ammazzate i vecchi perchè conoscono i fatti, ed io i fatti li conosco troppo bene, ma non ho rancore per quello che ho subito.
Lucio Marengo