Sabato 18 Novembre, la città di Andria ha dato luogo al primo step del progetto culturale “LiberaMente-dialoghi sulla contemporaneità”. Incontro che si è svolto presso la Sala Comunale del Chiostro San Francesco ed ha ottenuto un ottimo riscontro da parte del pubblico, nonostante il triste maltempo. Il tema della serata, GIOVANI e PARTECIPAZIONE-l’impegno per la vita collettiva, ha accolto prestigiosi ospiti che liberamente, hanno espresso il proprio punto di vista a riguardo. “Il dibattito sui giovani e sulla partecipazione giovanile e l’impegno per la vita collettiva, dovrebbe partire da quelle che sono le condizioni oggi nella quale i giovani, gli operai, i lavoratori si trovano a poter scegliere. La domanda è: c’è oggi la possibilità di scegliere se impegnarsi o meno?“. Apre così il tavolo tematico Luca Sappino, giornalista di Pubblico, facendo un duro riferimento alle condizioni degli operai della Fiom. Sergio Silvestris, Eurodeputato PDL, parla invece di un’ Europa ‘vecchia’: “Ci sono Paesi che, con una popolazione inferiore all’Italia, hanno il 65% di ragazzi dell’età inferiore ai 25 anni, noi abbiamo una popolazione estremamente più vecchia. […] Il nostro Paese sta vivendo una crisi che non è solo economica, c’è qualcosa che non funziona e il paese, a causa di questa crisi, perde i suoi riferimenti. […] Mancando dei riferimenti forti, la partecipazione spesso si incanala solo su forme protestatarie che, pur essendo legittime, comprensibili, condivisibili, non riguardano forme partecipative che permettano un’analisi e una soluzione“. Tra gli ospiti, anche il prof. Scienze Politiche dell’Università di Bari, Onofrio Romano, che si è espresso affermando: “Siamo in un’epoca di barbarie, abbiamo fatto un balzo all’indietro clamoroso e siamo tornati all’Ottocento. […] I giovani sono una generazione esclusa. […] Noi giovani, da un lato subiamo i rovesci dell’attuale egemonia economica, dall’altro, sul piano culturale, siamo profondamente aderenti a questo immaginario.. Noi stiamo nella stessa cultura che alimenta quel sistema economico che ci affama. Questa è la cosa che ci rende impotenti”. Per la serata, era prevista la presenza del seg. Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà Marco Furfaro, bloccato dall’influenza ma degnamente sostituito da Valentina Lomuscio, segretario cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà la quale ha esposto la propria personale e locale esperienza di impegno per la vita collettiva, precisamente partitica. “Il punto è non farsi ingabbiare dall’individualismo, dallo sgomitare per dimostrare di essere migliori dell’altro che ci è accanto, poiché questo ci sta bruciando la possibilità di costruire una rete di relazioni e di confronto. Personalmente, l’esperienza di partecipazione all’interno di un partito è stata fondamentale, perché si riesce a costruire un tessuto collettivo tra le persone, si cerca di comunicare ai coetanei o ai più giovani che arrendersi la darebbe vinta esclusivamente ad un sistema che ci ha fregati”. Giuseppe D’Introno (Anci Giovani Puglia) replica invece parlando di una partecipazione giovanile alla vita collettiva da parte della Puglia che equivale solo al 13%, dimostrandosi il fanalino di coda dell’Italia. Il Presidente dell’Anci pone un quesito a riguardo: ” I giovani vogliono impegnarsi in politica, o dalla politica cercano solamente una risoluzione ai propri problemi?“. Il Consigliere comunale della città di Andria, Luigi del Giudice, pone invece al centro del dibattito il concetto di preparazione che prescinde fondamentalmente dall’età anagrafica e lancia una reale provocazione alle giovani generazioni, in riferimento alle manifestazioni avvenute in tutta Italia qualche giorno fa: “Quanti di quei giovani hanno piena consapevolezza del motivo per il quale stavano manifestando in piazza? Quanti giovani andriesi lo fanno perché credono in un principio o in un ideale che, oggi come oggi, io vedo troppo lontano da quella che è la vita vissuta?“.
Un tema, quello dei GIOVANI e della PARTECIPAZIONE decisamente delicato che, secondo gli stessi ospiti, dovrebbe essere trattato e discusso molto più spesso all’interno delle città e non solo, poiché è proprio dalla partecipazione giovanile che nasce e poi si evolve la società stessa. C’è bisogno di generazioni curiose e desiderose di arricchirsi delle esperienze, generazioni che agiscano, che “facciano”, senza restare immobili a guardare.
Così si è concluso il primo incontro del progetto che vede come direttore artistico e organizzativo Vito Ballarino e che affronterà nel secondo incontro, Sabato 24 Novembre, un tema altrettanto delicato e prezioso: il DIRITTO ALL’ INFANZIA.
Samanta Zagaria