Renzi ha trovato tutte le coperture per ottemperare al suo programma. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, al Tg1 ha dichiarato: ”Sì abbiamo trovato tutte le coperture che vengono soprattutto dalla spesa pubblica e dai settori improduttivi. Le risorse verranno da lì’. Nessun piano B, noi andiamo avanti con il piano A: c’è l’accordo con FI, le riforme si fanno insieme, ma abbiamo anche la determinazione ad andare avanti con la nostra maggioranza”. Il sottosegretario “auspica un percorso insieme per fare le riforme”. Circa il taglio dell’Irap Delrio è stato molto chiaro: ”I provvedimenti partiranno da quest’anno: nei 12 mesi ci ci sarà la riduzione del 10% come avevamo previsto”.
Dunque le coperture per il taglio dell’Irpef già nel 2014 sembrerebbero esserci: dalla spending review arriveranno 6 miliardi, mentre i restanti 600 milioni il Governo li prenderà dall’Iva.
Matteo Renzi sembra determinato e fiducioso: “Sul Def la situazione è molto buona, chiudiamo domani (oggi, ndr) nel Cdm alle 18. Siamo abbastanza avanti”. “Per noi la prima scelta è di stare vicini alle persone che guadagnano di meno – ha dichiarato il Premier-. Lo dimostra la decisione di dare 80 euro in busta paga. Sugli stipendi dei manager aspettate domani, ne parleremo e vedrete, sarete contenti”.
A chi teme un ulteriori tagli alla Sanità, ha risposto categorica il Ministro Beatrice Lorenzin: Non ci sono tagli “a meno che non arrivi una sorpresa con un pacco regalo. Abbiamo già detto e spiegato le ragioni di una necessità di fare tagli quantificati che io chiamo risparmi per reinvestirli nel sistema salute. Questo perché l’Italia ha bisogno di grandi investimenti, non possiamo permetterci di chiedere miliardi allo stato, e quindi vanno recuperati, e le Regioni ci devono stare”. E’ un processo lento, che merita una programmazione pliriennale:”I tempi sono tre anni, perché non sono tagli lineari ma risparmi che derivano da una riprogrammazione di processi – puntualizza il ministro -. Non posso ottenere un miliardo in due mesi, ma si può costruire un percorso a tappe in cui l’impegno delle Regioni viene misurato”.
Antonio Curci