Tuona (come sempre) Beppe Grillo dalle pagine del suo ipercliccato blog con un articolo dal titolo emblematico e che non lascia spazio ad equivoci: “Moralisti del cazzo”. Usa parole molto forti il leader del M5S nei confronti di Berlusconi identificato senza mezzi termini come “delinquente”. I deputati del Pdl invece li definisce “nominati dai capibastone”.
“Ieri – scrive Grillo – alla Camera, alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti, si è levato alto il grido “Moralisti del cazzo!“. I nominati del pdl e del pdmenoelle si sono indignati. E’ un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, un delinquente condannato in via definitiva, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi, i cosiddetti moralisti (del cazzo)”.
Non ci sta proprio l’ex comico ad essere additato, insieme ai suoi deputati, “moralisti del cazzo” e sciorina una serie di iniziative e progetti di legge del programma politico del M5S per “moralizzare la vita pubblica”.
In riferimento alla decadenza di Berlusconi, Grillo sostiene che “il pdmenoelle avrebbe ancora una volta salvato il suo vero leader, Berlusconi, e non è detto che non ci riesca, di sicuro ci sta provando i tutti i modi con azzeccagarbugli e legulei in servizio permanente”.
“Vogliamo che l’onestà torni di moda – conclude il leader del M5S – che i semafori rossi vengano rispettati, che i ladri finiscano in galera, che Camera e Senato diventino dei luoghi rispettabili e non dei postriboli della democrazia. Al voto subito. Fuori i delinquenti dal Parlamento!”.
Beppe Grillo continua a usare toni molto accesi che hanno sostanzialmente il potere di riaccendere gli animi e ricompattare le fila degli attivisti del movimento e dei deputati che siedono alla Camera e al Senato, luoghi istituzionali definiti troppo a buon mercato “postriboli della democrazia”. Definizione questa che non rispetta il voto democratico di milioni di italiani che invece non hanno votato M5S.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it