Dopo la straordinaria master class tenuta da Edgar Reitz il 26 marzo in occasione del Bif&st, arriva in sala solo per oggi e domani L’altra Heimat-Cronaca di un sogno diretto dal regista tedesco. In Puglia sarà proiettato al Multicinema Galleria di Bari e al The Space Cinema Surbo di Lecce. Il film è l’antefatto dell’epica trilogia Heimat, girata nel corso di trent’anni da Reitz. Heimat, è un progetto che si poneva come obiettivo quello di ricostruire la storia del Novecento tedesco. La trilogia inizia con Heimat (1919-1982) distribuito al cinema in quattro parti e trasmesso in tv in undici episodi. Segue Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza (1960-1970), trasmesso in tv in 13 episodi e si conclude con Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale (1989-2000) trasmesso in tv in sei episodi.
In occasione dell’uscita al cinema del prequel, la Mediateca Regionale Pugliese proietterà gli undici episodi che compongono la prima serie che racconta un antefatto ambientato nel 1840 nel villaggio immaginario di Schabbach, nella regione di Hunsrück, dove il regista è nato nel 1932.
Qui di seguito gli orari delle proiezioni plurisoggettive concordate con gli utenti (la Mediateca venerdì 3 e martedì 7 aprile sarà chiusa la mattina e aprirà alle 15:00 per chiudere come sempre alle 20:00):
mercoledì 1 aprile
Ore 14:00 Ep.1 – Nostalgia di terre lontane (1919-1928)
Ore 16:00 Ep.2 – Il centro del mondo (1929-1933)
Ore 17:30 Ep.3 – Natale come mai fino allora (1935)
Ore 18:30 Ep.4 – Reichshöhenstraße – Via delle Alture del Reich (1938)
venerdì 3 aprile
Ore 14:00 Ep.5 – Scappato via e ritornato (1938-1939)
Ore 15:00 Ep.6 – Fronte interno (1943)
Ore 16:00 Ep.7 – L’amore dei soldati (1944)
Ore 17:00 Ep.8 – L’americano (1945-1947)
martedì 7 aprile
Ore 10:30 Ep.9 – Hermännchen (1955-1956)
Ore 15:30 Ep.10 – Gli anni ruggenti (1967-1969)
Ore 17:00 Ep.11 – La festa dei vivi e dei morti (1982)
Oggi in Germania abbiamo molta difficoltà ad immaginare cosa significhi davvero “emigrazione”, – afferma Reitz – perché conosciamo solo l’altro lato del problema: siamo diventati noi stessi un paese di immigrazione (…). È possibile che una storia che descrive il modo in cui la gente lasciava la propria patria non contribuisca a capire meglio gli immigranti di oggi? Che cosa significava un addio allora? Per quanto tempo le persone si portavano addosso, nelle loro nuove case, il dolore di questa partenza?
Antonella Lobraico