Una delle novità più interessanti fra le serie televisive degli ultimi anni è sicuramente “House of Cards“. La tattica spietata della politica ai più alti livelli degli Stati Uniti, fra Capitol Hill e la West Wing, ha riportato in gran forma il thriller politico. Kevin Spacey, nel ruolo del protagonista, è impagabile, ma si deve tanto anche al supporto della convincente Robin Wright, ed al loro patto di fuoco per il raggiungimento del potere, certamente la cosa più interessante della serie. La serie prende vita dal romanzo di Michael Dobbs, ambientato nei corridoi del potere politico inglese che ha ispirato, prima, una serie britannica.
House of cards, il romanzo più famoso di Michael Dobbs, pubblicato per la prima volta nel 1989, è ancora considerato il thriller politico per eccellenza. Incentrato sulla vita e l’inesauribile ambizione del politico machiavellico Francis Urquhart, il romanzo fu già adattato negli anni Novanta dalla BBC ricevendo un enorme successo di pubblico e critica. Ora, nella più recente versione USA il Parlamento inglese viene sostituito dal “Campidoglio americano” per narrare la storia trasversale e universale della corruzione attraverso le vicende della politica statunitense. Nel romanzo, invece, la storia è ambientata in Inghilterra, durante i mesi immediatamente successivi all’ennesima rielezione del primo ministro già in carica. Francis Urquhart, il Chief Whip (il capo di Gabinetto) del governo in carica, è ben deciso ad utilizzare tutte le armi in suo potere per rovesciare il governo ed assumere la carica di primo ministro.
E’ l’esponente del governo con le antenne più sensibili. Per assicurare i voti in aula, giorno dopo giorno, notte dopo notte, deve conoscere vita, fragilità e segreti di tutti i parlamentari del suo partito, conservati in un libro nero chiuso in una cassaforte. Informazioni che, a Westminster – come a Washington – sono potere. Il machiavellico Francis Urquhart, per alcuni semplicemente FU, è il protagonista di House of Cards, il bestseller di Michael Dobbs ispiratore dell’omonimo serial tv con Kevin Spacey, ‘benedetto’ anche da Barack Obama che qualche settimana fa, alla vigilia del debutto
della seconda serie, ha twittato ironico ai suoi 41 milioni di follower: “Domani c’è @houseOfCards, niente disturbatori, per favore”.
Chiara De Gennaro