Scopri che nella Repubblica di Bari i disabili godono di ulteriori “trattamenti speciali” . Se sei un portatore di handicap che non hai capacità di muovere braccia e gamba, potresti doverti muovere. Ti incammini, spinto da badante, parente o amico, e trovi,come dinnanzi a via Cairoli 19, lo scivolo occluso da transenne, oppure può capitare che gli stessi siano occupati da auto. Semmai lì vicino trovi un ausiliario del traffico che multa solo i non pagatori dei grattini. Finalmente arrivi alla stazione e devi recarti dall’altra parte del muro dei binari. Ci sono gli appositi servoscala inutilizzabili: avresti dovuto prenotarti il giorno prima perchè l’addetto sia presente.
Non rimane che l’uso del proprio automezzo. Ma prima provi il trasporto pubblico per i disabili. Presenti la tua brava domandina al Comune, sempre se te le accettano, scopri che le corse riservate ai disabili sono per tutti gli utenti di Bari poco più di settanta. Anche qui ti prenoti il giorno prima, se trovi il telefono non occupato e ti impongono un orario perchè alcune ore sembrano riservate ad alcuni fortunati…L’orario quindi ti viene imposto, il rientro quando te lo dicono loro: puoi attendere più di un’ora perchè non possono venire prima.
Dunque , come dicevamo, acquisti un automezzo munito per te. Con pedane, ausilii, i costi lievitano e con le tue magre entrate lo paghi in scomode rate. Non è finita. Devi dotare il tuo mezzo di apposito contrassegno. Ti rechi al Comune in Piazza Chiurlia dove trovi un dirigente scorbutico e gli mostri la tua documentazione: copia del referto nel quale si attesta la tua incapacità di muoverti. Non basta: ci vogliono due foto, la certificazione della Commissione di invalidità sita in via Appulo 23. Al dire il vero, quando ti rechi lì trovi personale comprensivo che dicono che questa normativa vige solo a Bari. In altre città basta esibire la documentazione in tuo possesso: attestazione di invalidità, certificato del medico curante. Sei disabile, hai una pensione, ti è stato dato semmai la fisioterapia ed ausilli dall’ASL tipo pannetti ed altre macchine. Basterebbe un clik di un banale pc e fare in pochi secondi controlli incrociati. No, non è possibile. Ma perchè? Perchè no.
In camera caritatis ti raccontano che tali norme sono state dettate dopo indagini della Procura di Bari dirette da Bretone. Soliti giudici che controllano i pochi falsi invalidi, dettando poi di fatto norme di comportamento contro ogni logica, costringendo malati gravi ad ulteriori visite non eseguibili, per norma regionale, a domicilio. Loro sì che godono di ottima salute e non sanno cosa significhi il mal di vivere di ogni giorno.
Se devi dopo cinque anni rinnovare il contrassegno, stessa procedura. Ripeto, solo nella Repubblica di Bari capoluogo della Regione Puglia dove ogni giorno i disabili si vedono sempre più emarginati.
Capita tutto questo a mia moglie che ha qualcuno per lei che giornalmente entra in questi gironi danteschi. Vorresti, desideri fortemente che il miracolo si avveri, che per un momento riacquisti l’uso delle mani onde possa stracciare con disprezzo dinnanzi ad un Sindaco insensibile ai suoi problemi l’agognato contrassegno che non gli permette di intascare i soldi dei grattini, o vorresti stracciare il tuo certificato d’invalidità dinnanzi a Vendola o quello di pensione dinnanzi all’onnipotente presidente dell’INPS Mastrapasqua che ti tartassa con lettere e minacce perchè non sa controllare il tuo reddito che è pubblico.
Ma lo Stato di Bari è avanti a tutti, ligio a tormentare gli invalidi ed affidarli a personale inadatto ad avere rapporti con persone che, se le conosci, sono speciali.
Leonardo Damiani