in base alla chiacchierata di stamattina mi preme informarti che:
a. Bari e la Puglia non hanno mai organizzato un servizio efficiente di ambulanza aerea;
b. al contrario, l’ACI tedesca ha istituito, sin dal 1978, un servizio di ambulanza aerea a supporto della rete stradale ed autostradale di 43 elicotteri (anche perché l’interesse primario è mandare sul luogo dell’incidente/malato un medico per il pronto primo intervento) connesso con una rete di ospedali efficienti per le procedure di pronto soccorso e il trattamento necessario in questi casi estremi (ustionati, politraumatizzati gravi, ecc.);
c. la mia pubblicazione su l’eliambulanza per il pronto soccorso e per i trapianti, edita nel 1983, è stata utilizzata da elisoccorso Romagna per istituire la rete che noi conosciamo;
d. nel 1987 sono stato relatore, con il prof. Vincenzo Grilli, di una tesi che ipotizzava la istituzione di una rete di eliporti per il trasporto interregionale Puglia Basilicata, integrata con piazzole attrezzate per l’attivazione di eliporti da campo a servizio di strade/quartieri e con un servizio di eliambulanza a supporto della rete ospedaliera regionale attrezzata per il pronto soccorso e per i trapianti o per quanto altro associato (di questo studio non se ne fatto niente cioè è rimasto “un caso di scuola”);
e. a Bari il Policlinico, unico attrezzato per il pronto soccorso, non è dotato di idonea elisuperficie all’atterraggio decollo di velivoli di pronto soccorso in normale uso (A109, AB212, ecc) a malapena atterrerebbe, non in piena sicurezza l’A109 che in versione eliambulanza non costituisce, invero, un mezzo completamente affidabile per il pronto soccorso (al riguardo rimangono l’AB212 o EH101, cioè la nuova versione del vecchi HH3F, i velivoli più idonei per il pronto soccorso che si raccordano peraltro con i mezzi dell’Aeronautica Militare utilizzati per il soccorso aereo (SAR acronimo di Search and Rescue…non dimentichiamo gli incidenti in mare o su nave o quelli in caso di sbarco immigrati);
f. sarebbe necessario costruire (su terrazzo) una idonea elisuperficie (al riguardo esisteva una mia vecchia pubblicazione del 1983 sull’attivazione di quell’area a terra del policlinico per elisuperficie per pronto soccorso (tale superficie fu poi utilizzata per costruirci sopra ASCLEPIOS senza il progetto di una adeguata elisuperficie capace di accogliere almeno un mezzo a livello AB212.
Il caso di scuola in una Regione Puglia, che non conosce le vere problematiche del pronto soccorso, continuerà a rimanere caso di scuola.
Intanto altre Regioni Italiane ed altre Nazioni questo problema l’hanno risolto egregiamente. L’ACI Italiana con tutti i soldi che noi paghiamo in termini di tassa di circolazione (ora sapientemente convertita in tassa di possesso) non è in grado di assicurare, al pari dell’ACI tedesca, idonee strutture permanenti per il pronto soccorso stradale (che costituisce la parte predominante nella domanda più generale del pronto soccorso).
Poi ci scappa il morto ed in questi casi si riparla del “caso di scuola”, ma non ti preoccupare la mente dei cittadini italiani e pugliesi è ottenebrata da altri pensieri (tasse, disoccupazione, crisi, ecc.)…faranno presto a dimenticare fino a quando non accadrà qualche altro incidente con il morto non soccorso adeguatamente. Ma le strutture organizzative e politiche della Puglia non possono continuamente coprire queste negligenze gravi che ricadono su loro stesse.
Un Caro Abbraccio
Roberto De Pascalis
La lettera è stata scritta dal generale dell’Areonautica, ing. Roberto De Pascalis, a capo per anni dell’infrastrutture e della logistica di vari aeroporti. Come si evince da ciò che egli scrive, l’impegno da parte del Direttore Generale del Policlinico di Bari non potrà essere mantenuto perchè la pista d’atterraggio non è sufficientemente ampia. Se poi è necessario rispondere positivamente alla stampa è un altro paio di maniche.
Noi del problema ce ne siamo occupati: io e il gen. De Pascalis ne parlammo nelle sedi opportune, anche in uno scritto lasciato a tre autorevoli collaboratori del governo Prodi, quando si affrontò il problema dei tagli degli ospedali. De Pascalis oltre ad essere un esperto, è un cittadino appassionato, che non si arrende al “parla parla che nessuno ti sente” e i suoi commenti nascono dal sapere di essere autorevole e di non poter far nulla per la sua terra sfortunata ed amministrata da incompetenti in tema di emergenza.
L’informazione, dopo il fallimento della politica e prima ancora della programmazione, sarà ancora una volta il vaccino onde evitare che qualcuno neghi (vedi il silenzio di Vendola in merito), in caso di necessità, che l’argomento trasporto rapido non era stato affrontato, né portato all’attenzione di chi di dovere per difendersi dall’indifendibile. Ma le testimonianze e i documenti inchioderanno costoro dinnanzi alle loro precise responsabilità.
Leonardo Damiani