Prevale tra la gente del nostro Paese la convinzione che per finire tra le patrie galere è sufficiente rubare una mela, mentre i ladri noti che solo di rado vengono sbattuti sulle prime pagine dei giornali, di solito la fanno franca e spesso ricevono anche cospicui indennizzi.
E’ la storia reale di questi nostri tempi in cui tutto è degenerato e prima fra tutte la Giustizia a due binari: quella del vecchio accelerato con nove milioni di processi in sospeso e quella dell’alta velocità, riservata ai potenti.
Dopo tante nostre battaglie a livello politico e giornalistico, finalmente qualcuno si accorge di quello che sta accadendo e che rischia di spezzare la corda della sopportazione con le imprevedibili conseguenze.
Il Lotto, il superenalotto, win for life, gratta e vinci vari, slot machines (generosamente definite apparecchi da trattenimento), scommesse sportive, videolotteries, skill games, poker on line, casino games, e tante altri marchingegni plagiano quotidianamente tanti milioni di disperati che bombardati da abili e convincenti messaggi pubblicitari illusori, tentano la via del gioco per risolvere le loro condizioni economiche.
I dati recenti trasmessi da Aams (Amministrazione dei Monopoli dello Stato) sembrerebbero contrastanti e forse anche non completi perché si fa riferimento solo alle vincite che si presume siano state pagate ai vincitori per un totale di 68 miliardi di euro nel 2011 e per il 2012 si prevederebbero a vantaggio dei giocatori, premi per circa 77 miliardi sempre di euro.
Se gli introiti delle giocate vengono ripartite in tre parti (giocatori, Erario, gestori) vuol dire che nel corso di quest’anno gli italiani spenderanno per le loro illusioni quasi 250 miliardi di euro, corrispondenti al costo di circa 10 finanziarie.
Ma le slot machines non erano illegali quando le gestivano i privati? Gli stessi giochi non creavano dipendenza? Tutto quello che ruotava interno al gioco d’azzardo non era ritenuto latrocinio? Qual è la differenza di una stessa slot machine gestita da un privato o da un gestore autorizzato da Aams? Ci sembra immaginare la scena di un magistrato che nel condannare un ladro dicesse: se rubi tu sei un ladro, se invece rubo io non commetto reato.
Una sottile linea delinea quindi rappresenta la differenza tra ciò che non si dovrebbe fare e ciò che invece si fa pur di incamerare più soldi e favorire gestori qualche volta amici o quasi sempre istituti bancari.
Tutto questo lo abbiamo detto in tempi non sospetti, lo ripetiamo oggi, e concludiamo con un titolo ad effetto pubblicato dal quotidiano Repubblica in data 1 marzo c.a.: “L’AZZARDO E’ COME IL FUMO, BASTA AGLI SPOT SUI GIOCHI, ROVINANO LE PERSONE”.
Lucio Marengo