E’ fastidioso notare quanta presunzione c’è in giro e che si tenta di fare passare per opinioni culturali senza omettere di far trasparire evidente presunzione ed arroganza. Quante storie inutili e quante pressioni di evidente carattere politico. per fare spegnere il tricolore dalla torre del palazzo della Provincia di Bari che forse non sono in molti a conoscerla. Sulla cima di quella bellissima torre dove per molti anni è sventolata una grande bandiera tricolore senza che nessuno protestasse ( poi quella bandiera,mi scusi il sig. Signorile se la cito con orgoglio nazionale, venne ammainata solo perchè la grande asta creava problemi di staticità), ci sono numerose campane che negli anni passati rintoccavano i minuti e le musiche dell’epoca attivate da un carillon che dovrebbe essere ancora accantonato e pieno di ruggine, proprio li. Ogni campana è dedicata ad un eroe di Guerra, mentre la più grande che rintoccava le ore è dedicata al Milite ignoto. Lassù in cima c’era anche un grosso cannocchiale di legno con il quale al mattino era possibile scrutare all’orizzonte, i monti albanesi. Dov’è il motivo per cui scandalizzarsi? Al posto di Schittulli che ha doverosamente aderito alla imposizione della Soprintendenza, lascerei la torre al buio per preservarla dalla pochezza mentale di chi magari non gradisce l’orgoglio di essere e soprattutto di sentirsi italiani. Siamo per una Europa unita, ci mancherebbe altro, ma perchè disconoscere le nostre origini e la nostra italianità visto che nonostante i reiterati appelli anche il Sacrario dei Caduti d’Oltre Mare tiene spenta la grande croce ed il tripode arde solo nella mezza giornata del 4 novembre? Colgo l’occasione per invitare il sig. Signorile a visitare la torre della Provincia ed il Sacrario dove sono sepolti i resti di migliaia di giovani vittime di guerra, molti dei quali portati via dalle famiglie. Anzichè della torre, la Soprintendenza ci dica qualcosa di quel cassone di ferro anonimo ed arruginito che ancora troneggia in piazza del Ferrarese e delle condizioni vergognose in cui è tenuto il teatro Margherita, mentre sulle mostre gradiremmo conoscere il numero dei visitatori e le spese sostenute, per tutte le altre segnalazioni scriveremo a parte.
Lucio Marengo