Il sole è tramontato. Un uomo antichissimo si distende su un giaciglio di foglie, gli occhi persi al cielo dove la sera rivela stelle e la luna che sorge all’orizzonte. Dalla più fitta boscaglia si levano le voci della notte, i canti dei predoni innamorati. E viene il sonno e scioglie ogni fatica e porta sogni da antiche dimore. Quand’ecco, all’improvviso verso l’alba, un sogno strappa dal sonno l’Antico insieme al sole che sorge dal mare. Un terribile incubo,un luogo sconosciuto colmo di orribili caverne dalle quali scoppiano lampi multicolori, suoni e voci incomprensibili, giovani e adulti che si muovono al ritmo dei rumori, magie incomprensibili, un vortice di deliri. Tutto è confuso: è l’antico che, rapito da uno spirito occulto, si è svegliato in una modernissima discoteca di una ultramoderna metropoli o un giovane sfinito che, addormentandosi all’alba, è tornato ai primordi dell’uomo?
Non voglio scimmiottare con mediocri metafore la sublime arte che Pedro Calderon de la Barca trasferì in “la vita è sogno”, ma voglio parlarvi di Cronobiologia e di “collisioni” spesso non positive tra esigenze ed espressioni della vita psicosociale e ritmi e codici del vecchio ma sempre fanciullo “uomo biologico”.
Ogni anno, ormai da tanti anni!, quando inizio i miei corsi di Fisiologia—e il dr.Leonardo Damiani , che è stato mio studente prima di essere mio amico e “fratello”, può darne conferma” — faccio una premessa agli studenti del corso di Laurea in Medicina e di altri corsi: ognuno di noi ha un suo anno di nascita e una sua specifica identità psicosociale che si organizza dal concepimento e poi dalla nascita anche su base genetica; ma ognuno di noi, nella sua dimensione strettamente biologica ha un’origine che trascende la sua specifica natalità, è lo stesso uomo biologico i cui codici si sono iscritti dalla notte dei tempi e le cui mutazioni , per avvenire, richiedono trascrizioni e codici nuovi che sfidano la notte dei tempi. Pertanto, ogni fattore che si oppone o contrasta o ostacola tali codificazioni è o può essere fonte di modificazioni spesso esitanti in patologie fisiche e o psichiche o psicofisiche.
Farò qualche esempio: ogni neonato, di qualunque luogo della terra e di qualunque tempo, cerca la mammella per nutrirsi; il latte assunto viene attaccato da specifici enzimi che lo digeriscono per consentire poi l’utilizzazione dei suoi nutrienti; quanto non è utilizzato viene espulso con le feci… Ciò accadeva ai tempi dell’uomo di Neanderthal e in maniera perfettamente identica accade tutt’oggi. Così, pure, il detto neonato si addormenta e sveglia con ritmologie scandite da ritmi costanti in rapporto a sue esigenze e a codici interni che regolano sonno e veglia. Ciò vale anche per gli altri animali, distinti in diurni e notturni, ciascuno con ben precisi programmi scanditi da una equilibrata relazione con il cosiddetto “mondo esterno”;per loro accade oggi come migliaia e migliaia di anni orsono..
Negli anni ‘80’, per vari anni, mi sono occupato con il prof.Carlo di Benedetta, già Direttore dell’Istituto di Fisiologia Umana della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari di ricerche e problemi di Cronobiologia. La Cronobiologia è quel settore delle scienze Medico Biologiche che studia le modificazioni delle funzioni biologiche in rapporto a determinati periodi di tempo; per esempio, ritmo circadiano è la modificazione che si ha nell’ambito delle ventiquattro ore, ritmo mensile — mese lunare-quelle modificazioni che si hanno nell’ambito di un mese. Ciò significa—e ha una grandissima importanza—che le funzioni biologiche dei vari apparati dell’organismo non si mantengono costanti e invariate in un dato periodo—breve o lungo- di tempo,bensì fluttuano in maniera costante in rapporto a determinati periodi di tempo, in rapporto a più o meno noti fattori ambientali che da millenni hanno regolato e contribuito a trascrivere i codici di adattamento del corpo-mente all’ambiente.-
Pensare pertanto che l’organismo sia lo stesso in ogni momento del giorno o dell’anno è un errore madornale nato dalla suggestione del nostro “io” di veglia che percepisce il “corpo” come qualcosa di stabile e fisso e nulla sa dei rivolgimenti che avvengono , istante per istante, al di là della nostra coscienza di veglia.
Un evidente esempio di ritmo c ircadiano è il ritmo sonno –veglia: al di là di qualsivoglia fattore esterno o interno (per es. il dolore) ogni animale—uomo compreso—che dorme di notte, in un ambiente privo di stimolazioni, si addormenta al cadere delle ombre serali e si sveglia all’alba, il tutto quindi nell’ambito delle ventiquattro ore (circa diano); durante il sonno, a intervalli regolari, in genere ogni due ore e trenta, il dormiente sogna e se lo si guarda mentre dorme e sogna si vedono le orbite oculari muoversi rapidamente sotto le palpebre,il cosiddetto sonno REM (da RAPID EYES MOVEMENTS). Al cadere della sera, potente induttore del sonno, ecco la ghiandola encefalica detta EPIFISI aumentare la produzione dell’ormone Melatonina (avremo modo, in altro articolo, di considerarne anche abusi e soprusi!!)
Dal tardo pomeriggio si riduce la produzione dell’ormone Cortisolo che poi riaumenta al sorgere del sole; se misuriamo la pressione arteriosa nell’arco delle ventiquattro ore vediamo che, nel sano, i suoi valori in genere si riducono dalle ore serali, segno che si riduce l’azione di tutti quei fattori che ne promuovono l’aument0; tanto vale per la temperatura corporea che in genere nelle ore serali tende a ridursi a parità di condizioni di attività fisica: Si potrebbero citare tanti esempi di queste “oscillazioni di maree naturali” che si avvicendano dalla notte dei tempi!
Un esempio di ritmo mensile è il ciclo mestruale che in genere ha la durata di un ciclo lunare, e ciò, dalla notte dei tempi in qualunque luogo e civiltà della Terra!
Possiamo quindi immaginare il nostro “corpo” non come un contenitore stabile dei nostri visceri e dei nostri pensieri ma come un complesso sistema dinamico in costante oscillazione in rapporto all’ambiente estern o e a quello interno”, in tutto in simbiosi e in un equilibrio dinamico trascritto in codici che vengono riprodotti e trasmessi in via genetica. Qualunque ambiente artificiale si possa creare, esistono delle costanti assolute: l’ossigeno dell’atmosfera, la luce solare e le sue oscillazioni, la cosiddetta variazione delle stagioni, la nutrizione fornita dall’ambiente esterno, per citare le più evidenti e note. E’ come assistere a una sinfonia sotto la direzione di mutevoli direttori d’orchestra, in cui ogni direttore è a sua volta diretto dalle caratteristiche e dalle esigenze degli strumenti e musicanti:è una coordinazione a multiple risonanze di straordinaria complessità,ai liomite dell’impensabile.
Ma cosa accade quando forze di vario genere entrano in collisione con questi ritmi-codici-risonanze? Di che cosa può preoccuparsi la scienza medica cronobiologica?
Ne parleremo alla prossima puntata!
Prof. Mauro Maria Minervini
Docente di Fisiologia dell’Alimentazione – Università degli Studi di Bari