Tutto secondo un copione già letto. Il grande regista Giorgio Napolitano, nonostante la sua non più giovane età, ha dimostrato di essere un abile giocatore tessendo e disfacendo una tela che solo oggi ha trovato compimento con la messa fuori gioco definitivamente del Cav. Silvio Berlusconi tra pochi giorni privato del suo incarico istituzionale di Senatore ed assegnato ai servizi sociali. Si è consumata una vendetta sanguinolenta che segna una vicenda storica che i nostri figli e nipoti ritroveranno scritta sui libri di storia politica. Guai sotto l’aspetto morale, se la Giustizia Europea dovesse ritenere che la magistratura italiana abbia agito con premeditazione fraudolenta; in quel momento la nostra fiducia nei confronti di chi amministra la legalità, scenderebbe a livello zero e saremmo additati da tutti i Paesi Europei come persone poco credibili. La mia modestissima convinzione mi porta a credere che in un modo o nell’altro il leader del PDL sarebbe finito comunque sulla graticola perchè la sua morte politica è stata studiata a tavolina da esperti capaci di demolire ostacoli insormontabili. Ricordo a me stesso le dichiarazioni agghiaccianti del giudice imposimato quando ha dichiarato che Aldo Moro avrebbe potuto essere salvato ma Adreotti, Cossiga, ed altri non vollero, probabilmente condizionati anche dai servizi segreti di “altro Paese”. Per la fine ingloriosa di Berlusconi sono stati in molti a sottoscrivere la pena della morte politica, e prima che ciò accadesse il colpo di grazia gli è stato inferto dalle sue creature eredi di Bruto.
Lucio Marengo