Bari storicamente è sempre stato un laboratorio politico della destra moderata, con un patrimonio di voti e di simpatizzanti che in questi ultimi anni, soprattutto dopo lo scioglimento di Alleanza Nazionale si è disperso, disamorato dal nuovo corso della politica diventata merce di scambio più propensa agli intrighi che al bene della collettività.
A metterci la ciliegina sulla torta la infame Legge elettorale voluta da tutti i partiti e che è servita solo ai leaders per fare eleggere amici e compari senza meriti ne gavetta.
Ci sono stati poi errori politici di Fini, abbandonato dai suoi colonnelli storici, Gasparri, La Russa, Matteoli e quando ha cercato di riacquistare più incidenza nella vita del PDL, è stato costretto ad andarsene via con una squadra risicata di parlamentari e senatori che rischia di sparire alle prossime elezioni e lo stesso fini rischia di diventare un generale senza esercito.
Fini avrebbe dovuto avere l’umiltà di ammettere di avere commesso degli errori, e gli italiani di destra gli avrebbero perdonato anche la sua ambiguità politica recente ed il non sapere se stare a destra o altrove
Questa politica rappresentata sempre dalle stesse facce non ha più credibilità ed ha creato il nuovo mito fatuo nel personaggio da operetta Beppe Grillo che nelle sue piazzate dice tutto ed il contrario di tutto senza proporre alcuna seria risoluzione.
Intanto questa sera a Bari, Salvatore Tatarella, deputato europeo del FLI, assieme ad ex esponenti della destra barese, ha voluto incontrare vecchi amici presso la nuova sede del FLI con i quali ha parlato delle prospettive politiche del movimento che fa riferimento a Fini, facendo seguire un interessante dibattito e assicurando alla fine che le decisioni politiche saranno assunte collegialmente dalla base se si vorrà sperare in un ritorno di fiamma.
Lucio Marengo